Lombardia, consigliere M5s propone “tamponi gratis”. Il Movimento: “Chi è contro il green pass è fuori”

26 Ott 2021 17:25 - di Davide Ventola
M5s Lombardia

Un ufficio all’aperto sotto il palazzo della sede del consiglio regionale della Lombardia per protestare contro chi non può pagare 200 euro di tamponi al mese per lavorare. A realizzarlo è stato Luigi Piccirillo, consigliere regionale del M5s che ha costretto il movimento a prendere le distanze da tali iniziative invitando il consigliere a trarre le conseguenze da parole e gesti ritenuti non in linea con il M5s.

Secondo Piccirillo, la strada da seguire è abolire la certificazione verdein Lombardia: “Il 90% dei cittadini ha già la seconda dose”, ha spiegato ieri in conferenza stampa. Il consigliere regionale ha anche voluto togliersi di dosso l’etichetta di no-vax: “Regione Lombardia si faccia carico del costo dei tamponi per tutti coloro che non hanno il green pass e sono costretti a farli per motivi di lavoro”. Una posizione che ha fatto infuriare il M5s.

A nulla e valsa la spiegazione che la sua non è una protesta sulla questione sanitaria e che il suo impegno anche attraverso la raccolta di firme è volto a rendere gratuiti i tamponi. A Piccirillo, che ha annunciato la sua presenza al prossimo corteo sabato a Milano dei no Green Pass, è arrivata la replica ufficiale del M5s Lombardia.

 

M5s Lombardia: “Piccirillo tragga le conseguenze”

Non si fa attendere la nota del M5S Lombardia: «Prendiamo atto delle dichiarazioni e delle iniziative, non condivise, del Consigliere Regionale Luigi Piccirillo. Parole e azioni attraverso le quali il Consigliere ha scelto di porsi all’esterno del lavoro del Movimento Cinque Stelle Lombardia. Le iniziative personali, la mancata partecipazione alle riunioni e i voti in dissenso al gruppo, sono da diverso tempo una costante, così come la ricerca continua del contrasto con i singoli Consiglieri del Movimento Cinque Stelle. Sarebbe opportuno che, all’interno di un percorso di coerenza, il Consigliere Piccirillo tragga le logiche conseguenze delle sue scelte politiche. Ribadiamo che l’unica realtà possibile, per uscire da quella che è la più grande crisi del nostro tempo, è quella dei numeri, dei dati e della scienza, non quella delle ambiguità e delle convinzioni personali».

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