Giallo sugli infiltrati no Green Pass, pressing sulla Lamorgese: fuori i nomi di quelli ripresi nei video

11 Ott 2021 18:47 - di Paolo Lami

Per gli scontri alla manifestazione romana No Green Pass ma, soprattutto, per il giallo dei molti infiltrati – che compaiono ripresi nei video ( clicca qui ) fatti da moltissimi semplici cittadini – alcuni con i caschi, altri con i manganelli neri, lunghi e sottili troppo simili a quelli in dotazione alle forze dell’ordine, altri che partecipano alle violenze, si scagliano contro i blindati della polizia e, poi, picchiano manifestanti inermi e prendono parte agli arresti, finisce nel mirino la ministra dell’Interno, Lamorgese. Non solo perché non è stata visibilmente in grado di gestire l’ordine pubblico ma anche perché, a questo punto, è diventato obiettivamente complicato celare i nomi di questi infiltrati nascondendone l’identità.

https://youtu.be/h1c_lLzFR7Y

Nel corso della massiccia manifestazione capitolina di sabato quando migliaia di persone – i numeri parlano di 10.000-18.000 cittadini – si sono riversate nel centro di Roma per prendere pacificamente parte all’evento contro il Green Pass imposto dal governo Draghi, sono stati girati con i cellulari migliaia di video dai partecipanti che hanno affollato la Capitale.

E in moltissimi di questi video si notano persone, in abiti civili, prendere parte alla manifestazione, confusi fra i cittadini e, poi, prendere parte ad aggressioni selvagge aizzando la folla, spesso brandendo manganelli.

Pubblichiamo qui sopra uno dei video girati sabato sera, qualche minuto dopo le 20, in via del Parlamento dove due blindati della polizia accostati diagonalmente ai muri dei palazzi bloccano, assieme ad un cordone della polizia in assetto antisommossa, l’accesso alla piazza ai manifestanti che si sono radunati lì davanti.

E, ad un certo punto, come si può vedere e sentire dal video, alcuni individui in abiti civili mischiati fra la folla e solo apparentemente scollegati fra di loro, brandendo manganelli neri lunghi e sottili, si scagliano contro una persona inseguendola e aggredendola fin contro il blindato di fronte agli agenti schierati e impassibili.

Un pestaggio selvaggio in mezzo alla folla a cui partecipa, fra l’altro, una persona che, poco prima, ha indossato un casco nero ed un altro che veste un giubbotto con la scritta “European Freedom Fighters”.

I numerosi agenti presenti a neanche metro di distanza non intervengono e lasciano fare, come si può vedere dal video. Perché quell’aggressione non viene bloccata immediatamente?

Sono esponenti di Forza Nuova? Sono infiltrati? La domanda a questo punto è d’obbligo visti anche gli altri filmati che vengono condivisi in queste ore sui Social e che mostrano infiltrati nelle manifestazioni No Green Pass.

Se sono esponenti di Forza Nuova è curioso che gli agenti non siano intervenuti in quel momento visto che hanno dimostrato di conoscerne benissimo i volti e perfino gli indirizzi di casa, dove la Digos è andata a prenderli il giorno successivo per arrestarli.

Sono interrogativi che il ministro Lamorgese deve chiarire immediatamente.

“Guardando i video che circolano sembra che oltre agli squadristi di FN infiltrati tra i manifestanti, ci fossero anche violenti ‘infiltrati’ tra le forze dell’ordine. – osserva su Twitter, Guido Crosetto, in merito ai disordini della manifestazione di sabato a Roma. – Penso che il più interessato di tutti a vedere, capire e discernere debba essere il Ministero dell’Interno“.

E c’è una smentita, non ufficiale, che è tutt’altro che una smentita. E che riguarda un individuo pelato, con indosso una t-shirt grigio-azzurra e che ha il viso semicoperto da una mascherina chirurgica il quale compare in più video.

In un video viene “coperto” dagli agenti del Reparto Mobile, mentre picchia a calci e a pugni un manifestante.

In altri filmati sembrerebbe invece dar manforte alle frange no green pass che si accaniscono sulla camionetta della polizia a piazzale Flaminio, a ridosso di piazza del Popolo dove si è svolta la manifestazione.

In un altro video lo si vede procedere all’arresto di un manifestante assieme agli agenti di polizia.

Un presunto “doppio ruolo” denunciato sui social persino da Vittorio Sgarbi e da tantissimi altri.

Le immagini del picchiatore pelato, che, secondo alcuni, assomiglia parecchio a un dirigente di polizia di Roma nord di cui viene fatto nome e cognome, si rincorrono sul web, rimbalzano tra un social e vengono ingrandite, cerchiate per metterle in evidenza e confrontate con altre.

Le immagini dell’uomo del mistero tengono banco da sabato scorso, quando il manifestante-agente dal presunto doppio ruolo (tutto ancora da dimostrare) ha fatto la sua comparsa per la prima volta durante la manifestazione contro il green pass.

Lo abbiamo visto picchiare Valerio, uno dei nostri di Fiumicino” dicono i militanti di Forza Nuova all’Adnkronos, “ma mai lo avevamo visto prima”.

Secondo gli investigatori – versione ovviamente di parte – l’ipotesi che l’uomo ‘misterioso‘ fosse un dirigente di un importante commissariato romano, con tanto di nome e cognome (e foto in divisa), è da scartare perché era da tutt’altra parte in quel momento.

 

“Questo agente in borghese che picchia un manifestante va radiato dalla Polizia” scrive Vittorio Sgarbi. E giù i commenti della Rete: “Guardate un po’ dove si trovava il poliziotto in borghese con maglietta grigia che picchiava il ragazzo a terra… lì con i manifestanti che hanno dondolato il furgone della Polizia e non mi sembra che contribuisca a favorire l’azione” scrive un altro utente sui social postando un frame di un video in cui ‘il poliziotto misterioso‘ è davanti alla camionetta con mascherina e occhiali da sole.

E ancora, c’è qualcuno su facebook che lo colloca senza dubbi nelle file della Digos. “Ecco a voi l’infiltrato della Digos che ha pestato a sangue vittime inermi, lo stesso energumeno che ha sfondato le porte a vetri della Cgil“.

“Amen – scrive un’altra – l’attentato se lo sono fatti da sé. Volevano la rissa e l’hanno avuta”.

Dalla Questura filtra – ma non per vie ufficiali – l’indiscrezione che le indagini sono in corso ma al momento non esiste alcun riscontro sul poliziotto infiltrato.

Condanniamo duramente ogni atto di violenza e l’assalto alla Cgil, a cui inviamo la nostra solidarietà. Solidarietà alle forze dell’ordine. Ma – dice Federico Mollicone, parlamentare di FdI – siamo stupiti della mancata informativa immediata di Lamorgese rispetto anche alcuni video inquietanti in cui si vedono alcuni esponenti delle forze dell’ordine provocare alcuni manifestanti non violenti”.

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