Sorprese e sparò a un ladro in casa: il macellaio Onichini in carcere, il rapinatore è libero

14 Set 2021 18:38 - di Angelica Orlandi
macellaio ladro

Nessuna legittima difesa. Dopo una lunga battaglia legale, non c’è stato nulla da fare per  Walter Onichini, il macellaio veneto che otto anni fa sorprese un ladro in casa sua nel cuore della notte nel Padovano.  Gli sparò ferendolo gravemente. Il 39enne originario di Legnaro, in provincia di Padova, è in arresto. I carabinieri  lo hanno raggiunto nella sua nuova abitazione di Camponogara, in provincia di Venezia, per condurlo in carcere su ordine del Tribunale. Un arresto che lo stesso commerciante ormai attendeva dopo la sentenza di condanna definitiva a suo carico emessa dalla Corte di Cassazione nei giorni scorsi per il reato di tentato omicidio.

Sparò a un ladro in casa: il macellaio Onichini in carcere dopo 8 anni

Un duro colpo per l’uomo che in quel maledetto giorno del  luglio del 2013 vide sconvolta la sua vita e quella della sua famiglia. Svegliato nel cuore della notte, sparò a un ladro che, penetrato nel cortile di casa sua, gli stava rubando la macchina. Il malvivente, il 30enne albanese Elson Ndreca, rimase ferito in modo grave. La vicenda si conclude in modo amaro. Come se non bastasse il carcere, Onichini dovrà dare al ladro anche 25mila euro di risarcimento. Una beffa. Tra l’altro ad Onichini è inflitta una pena molto più dura rispetto al ladro, un immigrato albanese. Ndreca era stato condannato a 3 anni e 8 mesi per il furto. Non solo.

Il ladro, Elson Ndreca, ora è all’estero. Libero

Della pena ricevuta l’immigrato ne ha scontato solo una minima parte. L’uomo ora si trova all’estero dove, racconta il Corriere della Sera, vive da uomo libero. L ’avvocato difensore del macellaio, Ernesto De Toni ha dichiarato: “Non condivido la decisione soprattutto alla luce della modifica della legittima difesa del 2019; e della condanna che lo straniero ha avuto per furto in abitazione: delitto che consente di difendersi a prescindere dalla proporzione con l’offesa”. Ha inoltre fatto notare che l’extracomunitario  Quest’ultimo ha spiegato che Ndreca era “illegittimamente presente in Italia: era un ladro professionista domiciliato a Milano dove viveva nel lusso grazie ai furti. E quella notte con i suoi complici aveva fatto 300 km per razziare le abitazioni in Veneto“.

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