“Io come Pantani, stavo morendo da solo”. La confessione di UlIrich, tra doping, droga e depressione

27 Set 2021 19:38 - di Marta Lima

L’ex eroe del ciclismo tedesco Jan Ullrich ha raccontato quella che è stata probabilmente la fase più difficile della sua vita, nel videopodcast del suo ex rivale Lance Armstrong. “Conosci la mia storia, tre anni fa sono stato molto male. Sei venuto a trovarmi ed ero sulla stessa strada di Marco Pantani, quasi morto”, ha detto Ullrich, 47 anni, a Maiorca, alla presenza anche di Armstrong nei panni del suo ex compagno di squadra George Hincapie e del suo team leader Johan Bruyneel, nel podcast “The Move” di Armstrong.   Oro e argento olimpico ai Giochi di Sydney 2000, Ullrich ha vinto anche tre ori e un bronzo ai Mondiali, un Tour de France nel 1997 e una Vuelta di Spagna nel 1999.

Ullrich e i problemi con la droga

“Ho dormito per tre anni e avevo bisogno di tempo per me stesso. Ma ora il mio cervello è pulito, il mio corpo è in forma. Ho alcune idee e posso dire di più la prossima volta”, ha confessato Ullrich. Nell’autunno del 2018, Ullrich ha annunciato in una dichiarazione di avere un problema di droga e ha ammesso di aver subito un trattamento. Poche settimane prima, Ullrich era stato arrestato dopo una discussione a Maiorca con l’allora vicino di casa, l’attore e regista tedesco Til Schweiger.

“Abbiamo passato tutti momenti molto brutti, e tutti in modi diversi. Ma la cosa più importante è che siamo qui”, ha detto Armstrong, 50 anni. Armstrong e Ullrich hanno avuto duelli appassionati al Tour de France nei primi anni 2000, in cui l’americano ha sempre vinto. Mentre il passato doping di Armstrong lo ha raggiunto dopo la sua carriera sportiva, nel caso di Ullrich è stata la sua salute a crollare.

I problemi di doping del tedesco

Anche Jan Ullrich aveva ammesso in passato di aver fatto uso di doping.  “Mi sono avvalso dei trattamenti di Fuentes – aveva spiegato il tedesco al settimanale  Focus – quasi tutti prendevano sostanze dopanti all’epoca. Io non ho preso niente che non abbiano preso anche gli altri. Penso che ci sia una truffa nel momento in cui uno si avvantaggia indebitamente, io ho voluto favorire le pari opportunità, il talento, le prestazioni, lo spirito di squadra e la voglia di vincere sono i soli fattori che devono decidere la vittoria finale”.

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