Di Maio, la trattativa segreta sul Quirinale per tagliare fuori Conte: nuovo incubo per Giuseppi (video)

7 Set 2021 20:19 - di Federica Argento
Conte Di Maio

Un inizio da incubo come leader dei Cinquestelle per  Giuseppe Conte. Contestazioni e i ricorsi si sono messi sul suo terreno  ma anche con l’ex capo politico grillino deve fare i conti: Luigi Di Maio. Conti non facili, perché l’alter ego non dichiarato ma di fatto sempre a manovrare nell’ombra è sfuggente. Stando a un retroscena di Dagospia il fu presidente del Consiglio sarebbe preoccupato per le manovre di Luigi Di Maio sul fronte della trattativa  per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Succede che, a fari spenti, il ministro degli esteri starebbe trattando sul prossimo inquilino del Quirinale con altri interlocutori e non con lui, il nei capo pentstellato.

Conte e Di Maio giocano su due tavoli diversi per il Quirinale

Il ministro degli Esteri – scrive Dago – “lavora, in segreto, per estromettere Conte dalla ‘trattativa vera’ per l’elezione del futuro capo dello Stato”. Da una parte c’è dunque Conte che vorrebbe Mario Draghi al Quirinale con l’obiettivo di tornare al voto. Dall’altra Di Maio che invece guarderebbe con favore un  Sergio Mattarella bis. Secondo l’analisi del sito di Roberto D’Agostino poi rilanciata da Libero, non è solo una questione nominale a dividere Conte da Di Maio La tensione sartebbe invece creata dagli interlocutori diversi con cui stanno dialogando sulla questione Quirinale. Giocano su due tavoli: Conte parla con Massimo D’Alema, Goffredo Bettini ed Enrico Letta, rimanendo ben saldo sull’asse d’equilibrio giallorossa. Mentre, secondo il retroscena, Luigi di Maio  punterebbe a rinsaldare i rapporti con Matteo Salvini. Frequenti sarebbero anche i contatti con Matteo Renzi e Dario Franceschini. Una partita tutta sua che il ministro non vuole assolutamente perdere, che vuole assolutamente intestarsi. E l’avvocato di Volturara Appula dovrà accontentarsi di vigilare in attesa di tempi migliori.

Di Maio spina nel fianco di Conte

Una partenza da incubo, si diceva, per un  Conte in imbarazzo tra contestazioni e ricorsi: per “il mancato raggiungimento del quorum della metà degli iscritti per l’approvazione del nuovo statuto”; e la “non iscrizione di Conte al M5S”. Immagioniamo la sua ira per un  Luigi Di Maio che sta provando a sfilargli la trattativa per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Un momento nero: da non dimenticare la gaffe al comizio della Raggi, quanto ha confuso Ama e Atac. Per non parlare dell’uscita sul dialogo con i talebani.

Il nervosismo di Conte: si fa parare pure i rigori da una ragazzino

Sarà per via di questo nervosismo che Giuseppe Conte ha dato  spettacolo a Scampia, tentando di stemperare il malessere nello sport. Al parco dove si è recato per appoggiare la candidatura di Manfredi si è cimentato con qualche palleggio e  con un paio di calci di rigore. Ma anche in questo caso è andasta male all’ex premier perché un bravo portierino glieli ha parati entrambi. Momentaccio: “È bravo lui?”, si è infatti informato l’ex presidente del Consiglio. “È bravissimo come portiere”, la risposta giunta dalla folla che circondava Conte. Che ha voluto fare lo spaccone. Prima si è esibito in un rigore calciato con il tacco e facilmente parato; poi ha provato a incrociare col destro, trovando però anche in questo caso la respinta del ragazzo piazzato tra i pali.  Il leader del M5s è andato a stringergli la mano: tutti contenti e felici. Così è iniziato il nuovo percorso politico di Conte. Con vari match point falliti.

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