Danimarca: al via l’impeachment contro l’ex-ministra Stojberg. Era il “falco” anti-immigrati

2 Set 2021 16:22 - di Redazione
Stojberg

Ha preso il via oggi in Danimarca lo storico processo di impeachment contro Inger Stojberg, l’ex ministra dell’Immigrazione, in carica fra il 2015 e il 2019. Dovrà difendersi dall’accusa di aver introdotto, quando era al governo, più di cento misure – alcune di dubbia legalitàper arginare l’ingresso di migranti nel suo Paese. Il procedimento avviato oggi – il primo da trent’anni – si basa in particolare su un atto ministeriale del 2016. Quell’anno, infatti, la Stojberg decise di separare le coppie di richiedenti asilo conviventi quando uno dei due era minorenne. Sarà ora un tribunale speciale a stabilire se con quella misura la Stojberg ha violato la Convenzione europea per i diritti umani.

La Stojberg avrebbe violato i diritti umani

A mettere in moto la procedura di impeachment, l’ombudsman (una sorta di difensore civico) e una commissione parlamentare. Furono loro a stabilire che il provvedimento del 2016 era illegale e che la ministra era stata avvisata nel momento in cui aveva lo aveva varato. Fu poi il Parlamento a dare il via libera al processo con 139 voti favorevoli (su 179). Da ministra la Stojberg aveva anche promosso la pubblicazione sui quotidiani libanesi di annunci in cui si scoraggiava l’immigrazione e la richiesta di asilo. In pratica, perseguiva il proprio obiettivo anche fuori dai confini nazionali. Aveva persino festeggiato il 50esimo provvedimento anti-immigrazione con una torta che riportava il numero ’50’ come decorazione.

Anche la sinistra ha vinto con la linea dura sui migranti

Com’era prevedibile, i suoi metodi erano destinati a suscitare resistenze fin dentro il suo stesso partito, quello dei Liberali, di cui era vice-segretario. Infatti, di lì a poco Inger Stojberg, dopo una serie di scontri con la leadership del partito, si dimise dalla carica. Va tuttavia aggiunto che la sua uscita di scena non ha fatto bene ai Liberali, spodestati dopo 14 anni di assoluto dai socialdemocratici di Mette Frederiksen. Che vinse proprio grazie a quella linea dura contro l’immigrazione abbandonata dai suoi avversari.

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