Covid, curva dei contagi in discesa. Rasi: «Ci sono farmaci promettenti. Verso una cura in primavera»

15 Set 2021 18:13 - di Eleonora Guerra
cura covid

Sono stati 4.830 i contagi da coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, 73 i morti, che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a 130.100. Ieri contagi e vittime erano stati rispettivamente 4.021 e 72. Il paragone, però, è principalmente con il dato della scorsa settimana: mercoledì 8 settembre i contagi erano stati 5.923. Dunque, si conferma il trend in discesa pronosticato anche dall’Iss in virtù di un indice Rt che venerdì era risultato inferiore a 1. E mentre il dibattito politico sul Green pass si fa sempre più acceso, ex direttore esecutivo dell’Ema e consigliere del generale Francesco Paolo Figliuolo, Guido Rasi pronostica per la «primavera del 2022» il possibile arrivo di una cura per il Covid.

Numeri dei ricoveri in calo

I tamponi effettuati sono stati 317.666 tamponi, con un tasso di positività è all’1,5%, a fronte dell’1,3% di ieri. Continuano a scendere anche i numeri dei ricoveri. I pazienti nei reparti Covid ordinari sono oggi 4.128, vale a dire 37 meno di ieri. In terapia intensiva si trovano, invece, 540 pazienti, 14 meno di ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono stati 8.606, che portano il totale a 4.369.453, mentre gli attualmente positivi sono 118.487, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 4.618.040 casi registrati in Italia.

Una cura per il Covid attesa per la primavera del 2022

Un’arma in più contro Covid-19 «potrebbe arrivare nella primavera del 2022. Solo lo scorso anno al vaglio dell’Ema c’erano un centinaio di farmaci. Credo che ci sia qualche buon candidato, sono ottimista», ha detto Rasi all’agenzia di stampa Adnkronos, rispondendo alla domanda se è finalmente in arrivo un farmaco che curerà il Covid. «Ci sono due linee di ricerca su questo fronte: una – ha spiegato l’esperto – riguarda i farmaci già conosciuti e usati per altre patologie, che possono funzionare contro il Covid. E poi ci sono varie famiglie di antivirali su cui ci sono studi e questi agiscono sulla fase iniziale della malattia».

L’Anakinra tra i «farmaci più promettenti»

«Da questi candidati potrebbe arrivare una molecola promettete», ha auspicato Rasi, ricordando che «oggi sappiamo molto di più dei meccanismi del coronavirus e questo ci permetterà di sviluppare meglio anche i farmaci per contrastarlo» e spiegando che tra i tanti farmaci usati per altre patologie, ma sperimentati nella lotta a Covid-19, «l’anakinra sembra essere tra quelli più promettenti, visto che ha dato risultati buoni, e potrebbe a breve uscire dalla fase sperimentale per essere usata su pazienti in fase avanzata della malattia».

Lo studio sull’antinfiammatorio che fa sperare

“Save-More”, uno studio clinico di fase III sull’antinfiammatorio anakinra in associazione con lo standard terapeutico attuale nei pazienti con polmonite Covid da moderata a grave, ha stabilito che l’uso precoce abbatte la mortalità dei malati gravi. Il trial, che ha coinvolto diversi centri italiani, è stato pubblicato su Nature Medicine.

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