Bersani la spara grossa sui no vax: sono sì Dux… ma fu il Duce a introdurre il vaccino obbligatorio

16 Set 2021 16:13 - di Redazione
Bersani

Tra i no vax ci sono i “sì Dux”. Pierluigi Bersani non resiste alla battuta. Invoca persino la legge Mancino contro i contestatori dell’obbligo vaccinale perché appunto sarebbero colpevoli di cosa? Magari di ricostituzione del partito fascista? Bizzarra teoria, visto che i no vax a loro volta accusano di “nazismo” i favorevoli al green pass e al siero anti Covid. Ma Bersani non vede contraddizioni nel suo accusare: chi combatte contro i vaccini è fascista.

Bersani non sa cosa accadde nel 1939 col vaccino anti-difterite

Ma come, non ha letto i tweet ironici di Roberto Burioni che facevano riferimento alla vaccinazione obbligatoria contro la difterite, che il fascismo introdusse nel 1939? Evidentemente no. Agitare lo spauracchio del fascismo magari per quattro estremisti che arringavano le folle no vax nelle piazze fa sempre comodo.

Senaldi a Bersani: la sinistra vuole sempre criminalizzare l’avversario

A Bersani replica oggi Libero con un articolo di Piero Senaldi. Il quale premette che l’epiteto “fascista” è talmente “abusato e impiegato a sproposito da non significare più nulla, giacché oggi un “fascista” non si nega a nessuno; per meritarselo basta pestare per sbaglio il piede a un estraneo sul tram. Però lo slogan partorito dall’ex segretario no-governo offende la realtà, e quindi i cittadini, fascisti e non; e questo non solamente perché fu proprio la Buonanima di Predappio a introdurre in Italia l’obbligo di profilassi. La divisione degli italiani in democratici buoni e vaccinati e fascisti cattivi e non immunizzati è una creazione della sinistra. Incapaci di dialogo e neppure incuriositi dal tentativo di capire chi non la pensa come loro, i piddini di oggi e di ieri sanno usare solo la criminalizzazione dell’avversario come argomentazione anche su semplici fatti pratici”.

“Più parla – conclude Senaldi – e meno Pierluigi si accorge che la mucca nel corridoio sempre più stretto della sinistra è lui e chi continua a pensarla come lui, sospeso tra la caccia al fascista immaginario e la ricerca del se stesso svanito nel tempo”.

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