L’Istituto Superiore di Sanità: la variante Delta è dominante, va completato il ciclo di vaccinazione

20 Ago 2021 13:27 - di Redazione
istituto superiore di sanità

Da una parte la spiegazione dell’Istituto Superiore di Sanità su cosa sta accadendo. Dall’altra le rassicurazioni, perché la situazione degli ospedali non è da allarme rosso. «La circolazione della variante Delta è largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione europea e associata a un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in paesi con alta copertura vaccinale». È quanto conferma la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Si spiega quali sono gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze. E cioè, «una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione». Copertura su episodi di aumentata circolazione del viru. Che sono sostenuti da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità».

L’Istituto Superiore di Sanità e l’invito al vaccino

Gli esperti rinforzano dunque l’invito a insistere sulla vaccinazione completa della popolazione. Ma non solo. «È opportuno», avverte l’Iss, «realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi». Inoltre, mantenere elevata l’attenzione». In più, «applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale». I tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento. Ma «l’attuale impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri è limitato».

Le percentuali della Sicilia e della Sardegna

Il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità è dettagliato. In questi giorni alcune regioni, come Sicilia e Sardegna, hanno visto le loro percentuali ballare sul filo delle soglie massime per il passaggio in zona gialla. Ma nella bozza del monitoraggio si legge che «nessuna regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica». Il tasso di occupazione in terapia intensiva, a livello nazionale, è in aumento al 4,9. La media nazionale del tasso di occupazione in aree mediche aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è cresciuto da 2.880 (il 10 agosto) a 3.472 (il 17 agosto).

 

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