Terrorismo: evaso in Francia, trovato a Terracina. Arrestato tunisino che minacciava attentati suicidi

10 Lug 2021 9:34 - di Agnese Russo
tunisino terracina

Radicalizzato, indagato per terrorismo e droga, evaso da un centro psichiatrico in Francia. È il profilo di un tunisino quarantenne rintracciato e arrestato a Terracina, in provincia di Latina. L’uomo era evaso lo scorso 29 maggio dalla struttura sanitaria di Bassens ed entrato pochi giorni dopo nel territorio italiano.

Terrorismo, minacce e droga

Il tunisino, ricercato in ambito Schengen, è indagato in Francia per apologia del terrorismo e minacce aggravate, nonché per reati contro la persona e in materia di stupefacenti. Lo straniero, tra l’altro, aveva anche esaltato l’operato di Mohamed Merah, l’autore degli attentati di Tolosa e Montauban del 2012 in cui rimasero uccise numerose persone ed era indicato dalle Autorità francesi quale soggetto pericoloso.

Il tunisino dalla Francia a Terracina

Il lavoro della Digos di Latina e della polizia per il Contrasto all’estremismo e terrorismo esterno, che ha portato all’arresto di oggi, era iniziato a maggio, quando nelle stazioni di Genova, Roma e Napoli erano state registrate tracce del passaggio del tunisino. Il 7 luglio, poi, la Sala Operativa Internazionale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Scip) ha segnalato in tempo reale che lo straniero aveva inviato una serie di mail alla polizia francese, nelle quali lo straniero minacciava i «francesi e le loro istituzioni», sostenendo altresì di voler «porre fine alla propria vita uccidendo la gente».

Le minacce di attentati suicidi e l’arresto

I successivi approfondimenti tecnici hanno quindi consentito di circoscrivere l’area da cui l’uomo aveva inviato le e-mail, per altro non nuova a situazioni del genere. A quel punto sono entrati in azione il team investigativo della Digos di Latina e della Dcpp/Ucigos, che hanno arrestato l’uomo. Gli agenti italiani hanno quindi portato il tunisino al Centro di Cooperazione di Polizia Internazionale di Modane, in Francia, e consegnato alle autorità francesi in esito a una procedura di riammissione immediatamente attivata tra la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere e la polizia francese.

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