Sui giornali il processo ai No Green pass. Intanto i No Tav spaccano tutto e nessuno ne parla…

25 Lug 2021 10:21 - di Leo Malaspina

Il giorno dopo il “No Green pass day” sulla grande stampa italiana è tutto un coro di disapprovazione e di commenti allarmistici, con la “Stampa” che vince il premio disinformazione spacciando per No Vax una mobilitazione che era tutto tranne che negazionista, con un titolo sul “virus del negazionismo”. Un po’ tutti, con la scesa in campo dei soliti partigiani dell’Anpi, hanno stigmatizzato quegli episodi minimi di tensione che si sono verificati a Roma e Pescara e la presenza dei “fascisti” di Forza Nuova e CasaPound in un popolo di arrabbiati per le misure del governo che era assolutamente trasversale.

Tutti i giornale contro i sit sul Covid, nessuno parla dei “No Tav” violenti

Ma forse fa comodo così, enfatizzare la minaccia di chi non condivide le misure penalizzanti per l’economia per controllare una pandemia che sta riprendendo vigore grazie agli errori e alla confusione generata dal governo. Nelle stesse ore in cui in tv e sui giornali si andava a caccia dei “No Green pass”, in Val di Susa accadeva di tutto, nel silenzio generale. Il quarto giorno di campeggio di lotta organizzato dall’ala dura del Movimento No Tav, con circa 150 manifestanti, tra attivisti del cento sociale Askatasuna e antagonisti provenienti da altre regioni, ha visto un attacco violentissimo al cantiere di Chimonte, con il tentativo di tagliare le reti del perimetro, lanci di razzi pirotecnici e pietre contro le forze dell’ordine. La polizia ha risposto con lacrimogeni e idranti ed è stata guerriglia, col blocco dell’autostrada e delle strade limitrofe. Qualcuno ha letto qualcosa, fuori dal Piemonte? Avete sentito i partigiani?

Il popolo dei “No Green pass” si muove in tutta Italia

“No Green pass”, “viva l’Italia libera”. Circa 1.500 per la Questura le persone che ieri avevano sfilato nella Capitale. “Assassini, assassini, assassini”, questo il grido rivolto alle istituzioni dalla manifestazione. Alcune persone indossavano magliette in cui erano rappresentati Draghi e Speranza dietro le sbarre. Le uniche bandiere di partito erano quelle degli Animalisti Italiani. Applausi, cori, urla come “Buffoni buffoni”, “Draghi, vaffa…” connotanavano e animavano la piazza, che inneggiava alla “libertà”, alla “dignità”, al “rispetto della Costituzione contro dpcm illegittimi”. Per la piazza il governo è “criminale”. “La Rai censura, la Rai è dittatura”, il grido che parte dal corteo, che era giunto a poche decine di metri da Viale Mazzini a Roma, dove ha sede la tv pubblica. “Giornalista terrorista”, “giornalisti servi del potere”, ” chi non salta un giornalista è”, gridano i manifestanti. “I giornalisti sono servi del potere, degli sciacalli. Noi siamo liberi, senza padroni e siamo pronti a lottare. La battaglia è solo all’inizio”, afferma vauno dei capi della manifestazione sotto la sede Rai.

La protesta contro le misure prese dal governo

“Siamo qui per manifestare la nostra contrarietà all’utilizzo del Green Pass. Noi non siamo contro il vaccino, ma crediamo che questa misura danneggi l’economia. Io ho un ristorante e ho pochi posti all’aperto. Con questa misura in molti falliremo”, ha spiegato all’Adnkronos uno dei manifestanti.

Al grido di “libertà, libertà” era partito anche a Milano, da piazza Fontana, il corteo contro il Green pass. Diverse centinaia i manifestanti, per lo più senza mascherina, diretti in piazza Duomo. Alla partenza del corteo ci sono state alcune tensioni con la stampa, con i manifestanti che hanno cercato di allontanare i giornalisti chiamandolo “venduti”. “Noi andiamo dove vogliamo” e “no green pass” i cori che si alternano a insulti contro il presidente del Consiglio Mario Draghi. Alla testa del corteo, che in pochi minuti ha imboccato la Galleria Vittorio Emanuele e raggiunto piazza della Scala, campeggia lo striscione “Via le multinazionali dallo Stato” e “no big Pharma”.

Su molti cartelli esibiti dai manifestanti, poi, analogie tra la discriminazione dei non vaccinati e quella subita dagli ebrei. “Non vaccinati = ebrei” si leggeva su un manifesto a forma di stella di David, mentre su un altro il green pass è stato paragonato a una svastica.

A Torino anche militanti dei centri sociali

Davanti all’ingresso di Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano, i carabinieri si sono schierati in tenuta antisommossa. “Toglietevi i caschi, noi siamo per la libertà e la pace, non per la violenza”, gridano i manifestanti ai militari. “Noi siamo il popolo, le forze dell’ordine devono essere dalla nostra parte”, “il popolo si è svegliato, non so quanto riuscire a proteggerli”, aggiungono altre persone che protestano contro il pass verde. “Non siamo contro i vaccini, ma quello anti-Covid non lo è, è una terapia genica”, dice Dario, in piazza insieme alla moglie. “Giù le mani dai bambini, no green pass” urla una frangia del corteo.

Al grido di ‘no green pass’ e ‘libertà’ circa tremila persone sono scese in piazza anche a Torino contro le nuove regole sull’utilizzo del Green pass anche nei ristoranti e locali al chiuso. Tra i partecipanti , insieme a Worldwide rally for freedom, Torino Tricolore, Forza Nuova e CasaPound, ma anche alcuni esponenti dei centri sociali. “Vogliamo la libertà di scegliere, non vogliamo essere bloccati in casa da un pezzo di carta”, hanno sottolineato i manifestanti che dietro uno striscione che recita ‘uniti per la libertà di scelta’ hanno attraversato in corteo un tratto del centro città, da piazza Castello a piazza Vittorio. Dopo aver sfilato da piazza Castello a piazza Vittorio, il corteo di manifestanti si è diretto sotto la sede torinese della Rai scandendo slogan contro i giornalisti, per poi tornare in piazza Castello da dove era partito e dove si è sciolto.

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