Letta ormai è innamorato perso di Draghi: “È fantastico, spero che faccia dimettere Salvini”

24 Lug 2021 13:35 - di Davide Ventola
Letta per Draghi

Enrico Letta lo dice con un tono leggero, ma la dichiarazione d’amore pronunciata ieri sera a Napoli per Mario Draghi, va oltre le battute da comizio di fine luglio. 

Draghi è fantastico, è un drago. Ieri ha detto che bisogna vaccinarsi e subito Salvini si è vaccinato. È stato bravissimo. Io penso che dobbiamo tirare dritto su questa strada. A un certo punto Draghi dovrà dirgli adesso mettiti da parte, e lui si metterà da parte”. Enrico Letta alla Festa napoletana dell‘Unità ha lanciato più di una frecciata al suo alleato di governo Matteo Salvini.

Per Letta Draghi è il top, Orban il male assoluto


Faticosamente con lo stile curiale che lo contraddistingue, il segretario Pd ha cercato di infiammare la platea. Senza riuscirci. “Credo che sia importantissimo e fondamentale che noi riusciamo a fare bene questo lavoro di sostegno al governo perché faccia bene tutte le cose che sono da fare”, ha aggiunto Letta. Non a caso, alla fine ha scelto l’opzione demonizzazione degli avversari. E poco importa che i suoi ministri siano al seduti al tavolo con i demoni del centrodestra.
Ecco allora che la demonizzazione non colpisce più quelli di Lega e Forza Italia. Come fai ad attaccare Giorgetti e Brunetta se gli dai il voto e li sostieni in Parlamento? Allora meglio dirottare sui mostri europei.
I fantomatici ungheresi e polacchi. Orban dipinto come un satrapo. Senza specificare che lui è stato eletto democraticamente e direttamente dai suoi cittadini, a differenza di Draghi. Tanto per fare un esempio.

Letta spera che il premier gli tolga Salvini dal governo

Il governo nel 2023? “Lo facciamo noi, non Salvini e Meloni”, dice tronfio Letta. “Noi dobbiamo costruire l’alternativa. L’alternativa – prosegue il segretario dei Democratici – vuol dire che non dobbiamo permettere che il nostro Paese finisca accanto al governo ungherese e al governo polacco. Non possiamo permetterlo”. Una vecchia solfa. Non potendo più descrivere come “mostri” i sovranisti italiani, preferisce dipingere lo spettro della deriva ungherese e polacca. Magari sarebbe giusto ricordare pure che Ungheria e Polonia hanno affrontato meglio dei governi a guida Pd-M5s l’emergenza pandemica. E non basteranno certo le dichiarazioni d’amore per Draghi a risollevare le sorti di un centrosinistra alla frutta. 

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