Arcuri torna grazie a Tabacci, l’ex dc con la missione di spostare più a sinistra il governo Draghi

26 Lug 2021 8:21 - di Adele Sirocchi
Arcuri Tabacci

Bruno Tabacci richiama a Palazzo Chigi, dopo Elsa Fornero, anche Domenico Arcuri. Premiando l’ex commissario dei disastri con una consulenza da 4 milioni. Una mossa che ha fatto infuriare Giorgia Meloni e messo in grande imbarazzo la Lega già provata dall’intemerata di Mario Draghi sui vaccini.

Tabacci sabotatore del centrodestra al governo col ritorno di Arcuri e Fornero

Giustamente, Libero definisce Bruno Tabacci un “guastatore” che opera, nelle file della compagine governativa,  per sabotare il centrodestra di governo. E ripercorre le tappe di una carriera politica che vede Tabacci restare sempre a galla mentre altri “sono finiti ai giardinetti”. Lui, politico di lungo corso, proveniente dalla corrente De Mita della Dc, sta invece sempre nei palazzi che contano.

Nel 2012 fonda il Centro democratico

Come? Nel 2012 “decide – scrive Libero – di candidarsi alle primarie del centrosinistra, lui che, fino a qualche anno prima, con l’Udc di Pierferdinando Casini, aveva sostenuto (criticamente) i governi di Silvio Berlusconi. Fioccano gli sberleffi. Nascono i «marxisti per Tabacci». Bruno perde. Ma fiuta una pista all’interno del disfacimento dell’Italia dei valori, il partito di Tonino Di Pietro. Ne aggancia un pezzo, fonda il partito Centro democratico e si presenta alle elezioni politiche del 2013. Ottiene la bellezza dello 0,49 per cento. Ma, grazie al premio di maggioranza garantito dal Porcellum alla coalizione vincente (il centrosinistra), prende un seggio al Senato e sei alla Camera. Uno per lui, ovviamente”.

Nel 2018 presta il simbolo a Emma Bonino

Sei anni dopo un’altra idea geniale. E’ il gennaio del 2018. Tabacci offre il suo simbolo a Emma Bonino “permettendo a +Europa di presentarsi alle elezioni senza l’obbligo di raccogliere le firme. In cambio Bruno si prende un collegio uninominale blindato (Lombardia 1-12) e viene rieletto. Di nuovo”.

E oggi è salito sul carro di Draghi

A Tabacci fallisce però l’operazione “responsabili” per tenere al governo Giuseppe Conte e rimpiazzare i renziani in uscita. Eppure riesce a farsi conferire da Mario Draghi un sottosegretariato, quello per la programmazione economica. E’ da lì che comincia a silurare Matteo Salvini, creando imbarazzo a Forza Italia e offrendo alla destra anti-governo di FdI l’occasione per sottolineare che il governo Draghi non differisce poi così tanto da quello di Giuseppe Conte. E’ proprio ciò che Tabacci, il guastatore, desidera. Con la Fornero alla sua destra e Arcuri alla sua sinistra.

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