L’Ue contro l’Italia: la Commissione avvia una procedura sui mutui e sull’acqua potabile

9 Giu 2021 20:12 - di Redazione
Ue

La Commissione Europea ha inviato una lettera di messa in mora all’Italia. Il primo stadio della procedura d’infrazione. Chiedendole di applicare tutte le norme previste dalla direttiva Ue sui mutui. Il testo recita: «A norma del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), il mercato interno comporta uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci e dei servizi nonché la libertà di stabilimento. Lo sviluppo di un mercato creditizio più trasparente ed efficiente in tale spazio senza frontiere interne è essenziale per promuovere lo sviluppo delle attività transfrontaliere e per realizzare un mercato interno dei contratti di credito relativi a beni immobili residenziali».

Ue, procedura contro l’Italia

In particolare, quindi,  la Commissione chiede a Roma di adottare e notificare le disposizioni relative alla libertà di stabilimento. E alla libera circolazione degli intermediari creditizi. Come pure quelle relative alla vigilanza. La direttiva mira ad aprire i mercati nazionali alla concorrenza estera, con l’obiettivo di avere condizioni migliori per la clientela. L’Italia ha due mesi per rispondere alla Commissione, dopodiché la procedura potrebbe passare allo stadio successivo, il parere motivato. “Una maggiore concorrenza dovrebbe andare a vantaggio dei consumatori, consentendo una scelta più ampia e a costi inferiori”, precisa Bruxelles.

L’Italia deferita alla Corte di giustizia

Come riporta poi l’Huffingtonpost.it, la Commissione ha deciso poi di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per mancato rispetto della direttiva sull’acqua potabile, «poiché da molto tempo in alcune zone della provincia di Viterbo, in Lazio, i livelli di arsenico e fluoruro nell’acqua potabile superano i valori parametrici stabiliti dalla direttiva sull’acqua potabile: ciò può danneggiare la salute umana, in particolare quella dei bambini». Sono sei le zone con livelli di arsenico eccessivi: Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania. A Bagnoregio e Fabrica di Roma sono state inoltre superate le soglie di sicurezza per il fluoruro.

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