La Farnesina ridicolizza le accuse della sinistra a Vattani: “Militava a destra, è un’eccellenza italiana”

20 Giu 2021 18:55 - di Robert Perdicchi

“Quella nomina va revocata, Mario Vattani faceva apologia del fascismo”. Ma quelle accuse arrivate da sinistra all’indomani della nomina dell’Ambasciatore, designato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 aprile come rappresentante diplomatico italiano a Singapore, si sono sciolte come neve al sole. Il governo ha risposto in modo categorico: “Nessuna revoca, Vattani merita quella nomina”. E ha fatto chiarezza anche su una serie di fake news scritte dal Fatto Quotidiano e riprese nell’interpellanza presentata dagli onorevoli Quartapelle, Fiano e Morassut del Partito Democratico.

Mario Vattani ha scontato la sua sospensione

Mario Vattani era “accusato” di aver militato a destra, in gioventù, partecipando ad iniziative di CasaPound. Nel corso di una di queste, dove Vattani suonava, dal palco il diplomatico avrebbe risposto a un saluto romano, circostanza che il diretto interessato nega ma che nella risposta all’interpellanza la viceministra degli Esteri, Marina Serena, ha comunque deprecato. Ma per quella vicenda Vattani scontò un richiamo in Italia da Osaka, in Giappone, dove era console generale senza mai che ci fosse il rischio di espulsione, fino a quando il diplomatico non intraprese le vie legali fermandosi al Tar e decidendo di non proseguire l’azione. “Dopo aver scontato la sanzione disciplinare, il ministro plenipotenziario Vattani è rientrato alla Farnesina dove ha, sin da allora, ricoperto l’incarico di Coordinatore per i rapporti tra l’Unione Europea e i Paesi dell’Asia Pacifico sia sul piano bilaterale che multilaterale alla Direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali”, è scritto nella risposta della Sereni.

La militanza nella destra non è un reato…

La viceministra ha poi confermato la militanza di Mario Vattani nella destra romana degli anni ottanta. Ma senza che questo pregiudicasse la sua preparazione o interferisse con la sua carriera. “In questi anni ha prestato un servizio valutato di eccellente qualità e oggetto di apprezzamento da parte dei suoi superiori e degli interlocutori istituzionali, come ampiamente documentato. Il suo comportamento non ha dato adito ad ulteriori rilievi”, scrive la Sereni. “Occorre inoltre ricordare che il ministro Vattani è uno dei funzionari diplomatici più preparati sulle tematiche dell’Estremo Oriente in ragione della sua formazione professionale e delle specifiche esperienze di carriera. La sua nomina da parte del Consiglio dei Ministri ad ambasciatore a Singapore si basa dunque sulla valutazione di questi aspetti oggettivi”.

“Rinunciare ad una rigorosa tutela e applicazione delle regole e dello stato di diritto sarebbe un errore, rappresenterebbe un tradimento di quegli stessi valori. Non lo abbiamo mai fatto nemmeno negli anni più difficili e bui della nostra storia repubblicana“, ha concluso la Sereni a nome del governo. “Gli ambasciatori vengono nominati dal Consiglio dei Ministri nella sua collegialità. L’alto ruolo istituzionale che ricoprono impone loro una stretta aderenza ai valori della nostra Costituzione: è ad essi che gli ambasciatori sono vincolati e, sulla base di quei valori, sono chiamati a servire e rappresentare l’Italia all’estero”. Questione chiusa e boomerang per la sinistra.

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