Roma, migrante colpisce a sassate un gioielliere a Porta Pia. La vittima: «La gente ha paura»

24 Mag 2021 13:59 - di Redazione
Porta Pia

Nuova aggressione a Roma nella zona di Porta Pia. Un gioielliere è stato preso prima a sassate, poi è stato colpito con una bottiglia da un migrante. La vittima, come scrive ilgiornale.it, è Paolo Peroso, storico gioielliere della zona. Nonché presidente dell’associazione Amici di Porta Pia, da anni in prima linea contro il degrado.

Milano, gioielliere preso a sassate a Porta Pia

Ecco il suo racconto a ilgiornale.it. «È uscito da uno dei sottopassi completamente nudo, gli ho chiesto per due volte di coprirsi perché c’erano delle donne, delle persone anziane ed anche dei bambini, e lui, per tutta risposta, ha preso un grosso sasso e me lo ha tirato contro colpendomi sulla schiena», ha raccontato Peroso.

«Non ho idea della sua nazionalità»

L’aggressione, si è consumata domenica scorsa, davanti ad un bar di piazzale di Porta Pia. L’uomo, scrive ilgiornale.it, un migrante mentalmente instabile, è una vecchia conoscenza del quartiere. «Non ho idea della sua nazionalità, so solo che ha la pelle scura, lo vediamo bivaccare qui da un annetto, spesso è nudo, oppure sporco di escrementi e sangue».

«La gente è continuamente infastidita»

Poi il migrante lo ha anche centrato con una bottiglia di birra vuota recuperata da terra. «La gente viene continuamente infastidita, alcune zone ormai sono off limits e dopo una certa ora – ha denunciato il gioielliere – si ha paura a mettere il naso fuori di casa». E poi ancora.  «Abbiamo dovuto fare i conti con spaccio e consumo di droghe, delinquenza, aggressioni, due incendi sotterranei dolosi e, purtroppo, anche morti innocenti».

L’allarme tra i cittadini

I cittadini della zona sono preoccupati. A ilgiornale.it il proprietario di una pizzeria ha espresso tutti i suoi timori. «Poteva succedere ad ognuno di noi, la mattina presto e la sera tardi il quartiere è alla mercé di questa gente. L’Ama ogni tanto si fa vedere, libera i sottopassi, li bonifica, ma in dieci giorni la situazione ritorna tale e quale a prima».

 

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