Migranti, raffica di sbarchi a Lampedusa: 524 nuovi arrivi. Il parroco: i residenti sono sfiancati

9 Mag 2021 11:18 - di Martino Della Costa
migranti sbarchi Lampedusa

Sono due diverse imbarcazioni quelle arrivate in queste ore a Lampedusa. Sull’isola sono approdati, in differenti step, oltre 500 migranti di diverse nazionalità, soccorsi da una motovedetta della Guardia di Finanza e trasferiti all’hotspot locale. L’isola, presa d’assalto incessantemente, torna ad essere presa di mira per gli sbarchi. E con l’avvio della bella stagione non potrà che intensificarsi il traffico. Con le solite problematiche note. Acuite dall’emergenza sanitaria. E tuttora irrisolte, che vanno a sommarsi a quelle che un anno come quello in corso ha segnalato. Proprio sulla base dei dati del Viminale, infatti, i numeri parlano di aumenti record dei flussi migratori provenienti dalla Libia.

Migranti, sbarchi a Lampedusa: quattro imbarcazioni portano sull’isola 524 persone

Dunque, ci risiamo. Nuova ondata di arrivi a Lampedusa, dove in poche ore sono 524 i migranti approdati. Il primo maxi sbarco ha condotto sulla più grande delle Pelagie 325 persone. Il secondo barcone arriva poco dopo al molo Favaloro: a bordo ci sono 85 migranti, tra cui una neonata. Altre due imbarcazioni sono state intercettate sempre nelle prime ore della mattina. Su una viaggiano 98 uomini, quasi tutti del Bangladesh, intercettati a 3 miglia e mezzo da Lampedusa su imbarcazione di legno con motore fuoribordo, lasciata alla deriva. Sulla seconda, ci sono 16 migranti a bordo: tutti uomini di nazionalità tunisina. Affiancati dalle motovedette su una imbarcazione in legno di circa 6 metri, con un motore fuoribordo. Tutti, dopo un primo triage sanitario, sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola. Al momento a Lampedusa non sono presenti navi quarantena: l’Allegra ha lasciato l’isola nei giorni scorsi con a bordo 446 migranti.

Migranti e sbarchi a Lampedusa, il parroco dell’isola invoca la cooperazione europea

Barchini di legno. Carrette del mare. Imbarcazioni improvvisate che trasportano, nel caso di questi ultimi approdi, anche 17 donne tra i 524 migranti sbarcati in poche ore a Lampedusa. Undici erano a bordo del barcone di 20 metri intercettato a otto miglia dall’isola. Altre sei viaggiavano, insieme ad altri 79 migranti, sulla seconda carretta del mare scortata dalla Guardia di finanza fino al molo Favaloro. Nelle ultime due imbarcazioni approdate sulla più grande delle Pelagie, invece, solo uomini. E sull’isola si riaccendono allarme. Preoccupazione. Indignazione. A farsene interprete e portavoce, tra gli altri, il parroco di Lampedusa, don Carmelo La Magra, che da cinque anni guida la chiesa dell’Isola agrigentina. Il sacerdote rivolge un accorato appello ad AgrigentoNotizie, in cui esorta la cooperazione fra tutti i Paesi europei nella gestione del fenomeno migratorio.

E sull’allarme residenti il don incalza: «I lampedusani non possono andare oltre le loro forze»

Una realtà che vede da sempre l’Italia in prima linea e lasciata sola. Con Malta e la Francia che, ignorando richieste ed sos dei natanti carichi di immigrati, delegano emergenza e accoglienza sui nostri porti. E allora: «È importante salvare le persone senza litigare sulle vicende burocratiche – ha sollecitato il giovane parroco –. È giusto che l’Italia chieda all’Europa di non essere lasciata da sola. Ma proprio per il suo impegno da capofila, sia l’Italia a dettare le scelte nel soccorso». Poi, guardando alla popolazione isolana. Stremati da anni di accoglienza coatta e invasiva, proprio sui residenti a cui è stato chiesto incessantemente di assolvere al compito dell’ospitalità massiva, il parroco aggiunge e conclude: «Nei momenti difficili – sottolinea don Carmelo La Magra – tante persone hanno saputo dare prova di accoglienza e disponibilità. Ma anche i lampedusani non vanno messi nelle condizioni di essere provati oltre alle loro forze»…

 

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