La ‘carriera’ di Anastasiya. Da indagata per droga a prof di italiano. Grazie all’Arci e al governo

29 Mag 2021 13:54 - di Redazione

Da imputata per droga a professoressa di italiano. Parliamo di Anastasiya Kiylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi, indagata per traffico di stupefacenti nel processo per l’omicidio del giovane. Da pochi giorni insegna italiano ai ‘ragazzi del muretto’. Il centro di aggregazione giovanile di Spinaceto gestito dall’Arci. Proprio così. Una carriera fulminante. All’insegna, neanche a dirlo, dei valori della solidarietà dell’inclusione e del contrasto alle discriminazioni.

Anastasiya, da imputata per droga a insegnante

La bionda ucraina, indagata nel processo per l’omicidio del giovane personal trainer ucciso a Roma davanti a un pub, dovrà dividersi tra le aule giudiziarie e i banchi di scuola. Come riferisce il Tempo, l’ex baby sitter da martedì insegna italiano a Spinaceto. Per 439 euro mensili. Come ‘volontaria’ del Servizio civile universale. Anastasiya, incredibile ma vero,  è stata selezionata dal dipartimento per le Politiche giovanili della presidenza del Consiglio. Tra 125.286 candidati di età compresa tra i 18 e i 28 anni. Una scelta davvero oculata.

La fidanzata di Luca Sacchi è stata selezionata dal ministero

Prima si è classificata quarta nella graduatoria provvisoria. Poi lo scorso 12 marzo, ricostruisce il Giornale, ha sostenuto un colloquio online. Ed è stata presa da Arci Solidarietà Lazio. Un arruolamento del quale la onlus va particolarmente orgogliosa. “In bocca al lupo a Elisa, Anastasiya, Walter, Isabella, Giulia e Frankye”, si legge sul sito dell’Arci. “Benvenuti a bordo, abbiamo un anno da vivere insieme, cercando insieme di stare dalla parte buona della vita”.

La soddisfazione dell’Arci per l’arruolamento esemplare

Proprio così. Peccato che la ragazza è accusata di avere avuto un ruolo centrale nella compravendita di 15 chili di droga. Nella notte in cui Luca Sacchi è stato freddato da un colpo di pistola. Secondo il gip  Anastasiya “ha agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa con i due spacciatori. Dai quali voleva acquistare 15 chili di marijuana”E ancora. “Ha dimostrato con il suo comportamento non collaborativo la volontà di mantenere le relazioni criminali nel mondo delle droga”. Certo per ora si tratta di accuse, non di condanne. Che la avrebbero esclusa dal bando. L’amico di Luca, Giovanni Princi, accusato del suo stesso reato, è già stato condannato a 4 anni di reclusione. In attesa della parola definitiva sulla vicenda, forse, sarebbe stato più prudente evitare questa ‘promozione’. Per scongiurare la morale disarmante di uno Stato che premia indagati e imputati di reati gravi.

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