Vergogna Piroso, invoca la pulizia etnica per Gasparri che replica: “Linguaggio sconcertante”

5 Apr 2021 13:05 - di Bianca Conte
Piroso e pulizia etnica per Gasparri

Il senatore forzista, Maurizio Gasparri, è abituato a esprimere a chiare lettere come la pensa. Sempre, su tutto, con chiunque. Pronto ad argomentare il perché delle sue posizioni e delle sue scelte. A replicare a critiche e recriminazioni. Ma stavolta, l’attacco sferrato contro di lui da Antonello Piroso, che chiede invoca la pulizia etnica per Gasparri, come sottolinea lo stesso senatore, va ben oltre il diritto di critica. Tanto che, nel replicare al giornalista, il senatore si rivolge anche all’Ordine professionale. Che, per il momento, risponde con il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna. Che sulla vicenda esprime: «convinta solidarietà. Come dovrebbe fare chiunque abbia buon senso e tenga a cuore l’articolo 21 della Costituzione». Un botta a risposta a colpi di tweet che proviamo a ricostruire.

Sconcertante Piroso: sui social invoca la pulizia etnica per Gasparri

«Ho letto con sorpresa un tweet che mi ha dedicato Antonello Piroso che – denuncia e commenta Gasparri – dal legittimo diritto di critica alle mie opinioni, passa su Twitter ad affermazioni sconcertanti. Scrivendo di me: “Ogni volta che lo ascolto mi vedo costretto a rivalutare il concetto di pulizia etnica (intellettuale)”. Devo essere grato perché la “pulizia etnica”, cioè la soppressione fisica, invocata per me sui social da Piroso, e seguita da insulti da lui causati, viene derubricata a “intellettuale”. Ovvero – prosegue Gasparri – la soppressione totale del mio diritto di espressione? Riservandomi ogni altra iniziativa, chiedo pubblicamente al presidente dell’Ordine dei giornalisti Verna, nella mia qualità di appartenente allo stesso, come devo immaginare sia anche chi invoca per me “pulizia etnica” sui social. Se è compatibile con l’apparenza al giornalismo un linguaggio simile e se il sacrosanto diritto di critica deve essere espresso in queste forme. Degne di ben altre orrende condotte e situazioni». Per ora, l’Ordine interviene attraverso le parole del presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna. Che sulla vicenda ha espresso «convinta solidarietà, come dovrebbe fare chiunque abbia buon senso e tenga a cuore l’articolo 21 della Costituzione».

Gasparri sulla droga: «Servono politiche di contrasto»…

E a proposito di ciò che è lecito e di ciò che è illegittimo, Gasparri proprio in queste ore è tornato a parlare di droga. Un argomento complesso e delicato, in merito al quale il senatore di Fi ribadisce forte e chiaro: «Sulle droghe servono politiche di contrasto. Di prevenzione e di recupero, non certo politiche di apertura o di resa». Tornato ad affrontare la questione droghe, l’esponente di Forza Italia chiarisce: «Non avrei voluto alimentare polemiche a riguardo, ma sono costretto a parlare chiaro. È ovvio che nessuna delega può essere interpretata come apertura a legalizzazioni di alcun tipo. Sono pronto a qualsiasi iniziativa contro il governo, se ci fossero cedimenti su questo versante. Draghi se lo metta bene in testa. Forza Italia non può condividere nessuna scelta azzardata». E a stretto giro, ribadendo con nettezza la sua posizione sulla questione droga, Gasparri prosegue asserendo: «Un governo che andasse avanti in questa direzione sarebbe un governo morto».

… «Non certo politiche di apertura o di resa»

Poi spiega: «Lo voglio chiarire perché si passerebbe non all’uscita dal governo. Ma all’ostruzionismo totale su qualsiasi materia a un governo di questo tipo. Draghi ha sbagliato. Si occupi di vaccini e risarcimenti. Ci sono categorie – incalza Gasparri – che aspettano ancora soldi e cittadini che aspettano ancora vaccini. Di questo si deve occupare il governo. E per questo abbiamo votato la fiducia Draghi. Qualsiasi altra scelta, soprattutto in materia di droghe, porterebbe al contrasto parlamentare su qualsiasi argomento, ogni giorno. Non c’è bisogno di aggiungere altro». E invece, qualcosa da aggiungere c’è ancora. E così ieri, ai tg, il senatore di Forza Italia chiude – per il momento –  la questione, dichiarando semplicemente. Ma efficacemente: «Le siringhe servono per vaccinarsi, non per drogarsi. L’erba deve stare nei prati, non nelle sigarette. Forza Italia lo dice con chiarezza: mai droghe legali. Draghi si, droghe no».

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