Open Arms: “Anche la Lamorgese va processata, ha fatto peggio di Salvini”. Bechis al vetriolo

19 Apr 2021 19:47 - di Redazione
Open Arms Lamorgese

Matteo Salvini andrà alla sbarra per sequestro di persona con questa accusa: avere impedito la libertà di movimento a 163 migranti trattenuti in parte fino a 19 giorni – man mano la metà è sbarcata-  a bordo della nave della ong Open Arms. Ebbene, se  impedire la libertà di movimento configura il reato di sequestro di persona, va processata anche il ministro dell’Interno Lamorgese. Fece peggio di Salvini. Franco Bechis sul Tempo non fa sconti e il suo sillogismo è chiaro, lineare.

Bechis: “Open Arms, Lamorgese sequestrò i migranti per più di tre mesi”

Così ricostruisce la vicenda: “Dovremmo immaginare che dal 21 agosto in poi quei 163 migranti, una volta sbarcati abbiano riconquistato la libertà. Diciamo 161, perché due siriani furono subito pizzicati e arrestati dalle forze di polizia perché identificati come scafisti. Liberi dunque? Macché, tutti prigionieri, impediti di ogni movimento. E non per soli 19 giorni: sequestrati in gran parte dal successore di Salvini, l’attuale ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per ben più di tre mesi“.

Bechis: una lettera lo prova

Il direttore del Tempo, a corredo del suo articolo su Lamorgese e Open Arms , cita una prova: la lettera dell’Unità Dublino del ministero dell’Interno, datata  15 novembre 2019: appunto a quasi tre mesi dallo sbarco definitivo di tutti gli occupanti della Open Arms. La lettera era indirizzata  all'”avvocatessa Loredana Leo, che aveva fatto un accesso agli atti come rappresentante dell’Associazione per gli studi giuridici sull’Immigrazione. L’avvocatessa chiede che fine avessero fatto quei 163; cosa che aveva fatto anche a fine ottobre ottenendo una risposta non esaustiva. In questa nuova missiva – racconta nel suo articolo Bechis – spiega che solo 15 di loro sono stati trattenuti nell’hotspot di Lampedusa per soli 6 giorni senza libertà di movimento; per poi imbarcarli verso la Spagna che li avrebbe accolti. Due sono restati “sequestrati” nell’hotspot prima di Lampedusa e poi di Pozzallo per 37 giorni prima di partire per il Lussemburgo, e altri 34 prigionieri negli stessi luoghi per 55 giorni prima di partire per la Francia”.

Open Arms: “Quello della Lamorgese fu un sequestro”

Facendo le somme, “Davvero liberi solo 27, per un semplice fatto – spiega Bechis-: durante il trasferimento da Lampedusa a Pozzallo via porto Empedocle sono riusciti a darsela a gambe facendo perdere le loro tracce e rendendosi co si «irreperibili». Ancora non è finita: “5 partiranno per il Portogallo il 20 novembre successivo dopo un sequestro durato quindi 91 giorni. E 31 avranno desti nazione Germania il successivo 30 novembre dopo 101 giorni di sequestro”. Per una settantina ci fu il trasferimento da Pozzallo al Cara S. Anna di Crotone. “Dove non avranno alcuna libertà di movimento: e quindi sulla carta resteranno sequestrati fino a quando non si sarebbe trovata una destinazione possibile”.

La cosa si fa ancora più dura. Nell’articolo si fa riferimento alla relazione del Garante nazionale dei diritti dei detenuti o delle persone private della libertà personale. “Al Parlamento aveva ricordato – leggiamo nell’editoriale di Bechis – come di vero e proprio sequestro si doveva parlare se avesse superato le 24-48 ore previste dalla legislazione vigente. E proprio a Pozzallo si era recata per ispezione una delegazione del Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti;  ritenendo che i migranti fossero lì in stato di privazione della libertà «senza una base legale» che ne giustificasse il trattenimento”.

Bechis: “Classe politica di pagliacci”

Questo il giudizio finale di Bechis: “Per le autorità internazionali a tutti gli effetti quei migranti della Open Arms furono sequestrati dal successivo governo e dall’attuale ministro dell’Interno Lamorgese; senza alcuna base legale per un tempo che per la maggiore parte di loro è stato addirittura cinque volte superiore a quello contestato a Salvini“. Se la legge è tale ed uguale per tutti a processo dunque dovrebbe finire pure la Lamorgese, rischiando una pena cinque volte superiore a quella del suo predecessore”. Preparate un’aule bunker, sdrammatizza, poi, Bechis. Il direttore del Tempo tiene a precisare che sinceramente il sequestro di persona non vi sia ne per l’ex ministro che per l’attuale. “I ministri dell’Interno proteggono innanzitutto i cittadini italiani. Se siamo arrivati alla grottesca situazione in cui si è trovato Salvini a Palermo è solo perché la classe politica è piena di pagliacci”.

 

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