Il Tino – Roma

21 Mar 2021 0:01 - di Redazione

Il Tino
Via Monte Cadria, 127 – 00054 Fiumicino – Roma
Tel. 06/5622778
Sito Internet: www.ristoranteiltino.com

Tipologia: creativa – pesce
Prezzi: antipasti 25/28€, primi 26/30€, secondi 35/50€, dolci 16€
Giorno di chiusura: Martedì. Aperti solo la sera e la Domenica a pranzo

OFFERTA
Passo in avanti per la creatura di Lele Usai ospitata all’interno del cantiere navale Nautilus, lungo la riva del Tevere in prossimità della foce. Al pianterreno della bella struttura si trova il Quarantunododici, poliedrico ristorante con un’offerta basata sul pescato del giorno, mentre al piano superiore, sede de Il Tino, l’esperienza diventa gourmet. Un menù ben pensato che offre una bella scelta à la carte e due percorsi degustazione da 7 e 9 portate rispettivamente a 95 e 120 euro racconta una cucina di ricerca che abbiamo trovato più centrata che in passato, con alcune punte davvero eccellenti. Già l’accoglienza mette di buonumore con un gin tonic rivisitato preparato con un ottimo gin laziale ed estratto di malva affiancata da un delicato pesce crudo in brodo dashi. L’arrivo in tavola dei grissini e dell’ottima focaccia cotta ad alta temperatura su pietra lavica e irrorata al tavolo da un ottimo olio evo toscano ha dato il via alla nostra cena con quello che si rivelerà il miglior assaggio della serata: il giardino iodato, un decotto di erbe con quinoa nera e diversi pesci preparati separatamente, strepitoso per equilibrio e intensità. Eccellente pure l’orata marinata e affumicata servita con caviale, nasturzio, capperi e rosso d’uovo, seguita da “testa e cuore”, un gambero sotto in due preparazioni, con la testa profumatissima da svuotare con il cucchiaino e il gambero servito crudo in una sorta di sandwich aperto con coppa di testa di maiale, pan brioche e sorbetto di mela e rafano. Piccolo inciampo con i tagliolini al limone, ricci di mare e burro affumicato in quanto monopolizzati da quest’ultimo ingrediente, subito dimenticato grazie agli ottimi bottoncini di pasta all’uovo ripieni di gamberi rosa e zafferano serviti con un brodo dashi da sorseggiare per “pulire” la bocca. Eccellente chiusura salata con la rivisitazione di un grande classico, broccoli e arzilla, qui coreograficamente proposto come secondo piatto con un bicchierino di acqua di pomodoro, per poi passare, dopo un rinfrescante pre-dessert, ad un dolce eccellente: un semifreddo alle erbe aromatiche, ideale per chiudere in freschezza un percorso così importante, con note acide e balsamiche perfettamente equilibrate. Ultima segnalazione per l’espresso – accompagnato da una deliziosa bombetta alla crema di caffè – a cui è dedicata una carta con opzioni di grande richiamo: noi abbiamo scelto il Panama Geisha Hacienda La Esmeralda, un espresso dalla bella complessità, nonostante la realizzazione in capsule; certo che per 10 euro è lecito aspettarsi di meglio in termini di metodo di estrazione.

AMBIENTE
Una grande sala che si sviluppa in lunghezza, con vista sulle barche ormeggiate sulla destra e sulla cucina in fondo. Elegante l’insieme, curata la mise en place.

SERVIZIO
Preciso, cortese e competente.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net

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