Casa Iozzia – Roma

5 Mar 2021 0:01 - di Redazione

Casa Iozzia
Via De La Quercia, 15 – 01030 Vitorchiano – Viterbo
Tel. 0761/373441
Sito Internet: www.casaiozzia.it

Tipologia: tradizionale
Prezzi: antipasti 20€, primi 25€, secondi 30€, dolci 12€
Giorno di chiusura: Lunedì e Martedì. Aperti solo la sera. A pranzo solo la domenica.

OFFERTA
Situato in una tenuta per ricevimenti nella campagna tra Vitorchiano e Viterbo, il ristorante di Lorenzo Iozzia propone una cucina radicata nella sua terra d’origine, la Sicilia, con garbati ed equilibrati inserti della Tuscia ormai divenuta la sua nuova casa. Ecco il perché di un menù in cui il mare è protagonista e viene esaltato in ogni piatto grazie ad accostamenti riusciti che passano attraverso i prodotti tradizionali mirabilmente selezionati e rielaborati in chiave moderna. Si viene subito coccolati grazie al benvenuto dello chef con un calice di un ottimo brut metodo classico siciliano a cui sono stati affiancati vari appetizer: una ciotola con un goloso intingolo di pomodoro ciliegino, alici e origano e del fragrante pane, un cannolo al nero di seppia con caviale di coregone e ricotta, il classico pane e panelle arricchito con degli splendidi gamberi crudi di Mazara del Vallo e delle chips di mais con mousse di baccalà e olive dell’Etna, il tutto accompagnato da grissini agli agrumi, da uno sfincione classico con cipolle, alici e pomodoro e da gradevoli chips ai gamberi e al sesamo nero e origano. Tra gli antipasti, inevitabile gustare uno dei piatti simbolo dello chef, “Il crudo d’Italia viene da Mazara”, un delizioso carpaccio di gamberi dal sapore squillante accompagnato da caviale, bergamotto candito e gelatina di frutto della passione. Altrettanto perfetta la capasanta accompagnata dalla rivisitazione della tradizionale minestra siciliana chiamata macco di fave arricchita dalla salsa Nantua al brandy e da mandorle sbriciolate e bietole. Tra i primi avvolgente e persistente al palato lo spaghetto con ostrica liquida, ricci di mare, zeste di lime e liquirizia con gli ingredienti perfettamente distinguibili ma in buon equilibrio tra loro. Meno di impatto ma comunque realizzato a regola d’arte lo spada affumicato con erbe provenzali, granella di nocciole, fondo di olive e fiori di gelsomino, il tutto bagnato dalla salsa di midollo di bue. Ci si avvia quindi verso la chiusura con il pre dessert, una granita di mandorle con polvere di caffè e la classica brioche calda, per arrivare alla golosa mousse di ricotta immersa in un guazzetto di fico d’india con mandorle, bergamotto candito e fava di cacao tritata, seguita da un caffè leggermente sovraestratto ma dalla buona persistenza e da deliziosi mignon, come il mini cannolo siciliano con granella di pistacchi, il macaron, i pasticcini di mandorle e la gelatina all’arancia.

AMBIENTE
Una grande sala dallo stile minimale, anche nella mise en place, per un insieme tra il rustico e l’elegante, con tavoli ben distanziati ed arricchito da alcune sculture di un artista siciliano.

SERVIZIO
Perfetto per tempi e cortesia. Lasciatevi consigliare dal sommelier che ricco di competenza sarà sempre pronto a darvi suggerimenti utili.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net

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