Bolzano, i risultati dell’autopsia: la mamma di Benno strangolata con una corda per due minuti

17 Feb 2021 14:01 - di Filomena Auer
Mamma di Benno strangolata con una corda

Giallo di Bolzano, l’ultima agghiacciante verità dall’autopsia: la mamma di Benno strangolata con una corda. Laura Perselli non ha potuto difendersi. Non ha avuto modo di reagire e di difendersi dal suo assassino che l’ha aggredita e uccisa in casa. Strangolandola. Eppure ha resistito. Ha provato a svincolarsi dalla morsa di quelle mani e di quella corda, strette intorno al collo. Forse, per almeno un paio di minuti: gli ultimi della sua vita… La drammatica conferma arriva dai primi dati ufficiali dell’autopsia eseguita dal professor Dario Raniero dell’Università di Verona. Una ricostruzione agghiacciante, quella formulata in base al responso dell’esame autoptico, che come sempre il sito dell’Adige riporta in un esaustivo aggiornamento sul tragico caso della scomparsa e dell’omicidio della coppia di Bolzano. Un mosaico che aggiunge nuovi tasselli ad ogni ultima acquisizione d’indagine. A cui manca ancora all’appello, però, il ritrovamento del corpo di Peter Neumair. Cercato con imponenti risorse di uomini e mezzi impiegati per la sua ricerca.

La mamma di Benno non ha potuto difendersi: strangolata con una corda

Il fiume: che per gli inquirenti custodisce anche il segreto della scomparsa del padre di Benno. Che nelle scorse settimane ha restituito la salma di Laura Perselli, è dunque uno dei protagonisti di questa tragedia. O meglio, è il comprimario di Benno Neumair, unico indagato con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere, al centro dell’inchiesta. Sospettato di un crimine tra i più dolorosi e inaccettabili. E che in cella ha blindato l’orrore di un copione omicidiario nel mistero. Un segreto custodito dal silenzio. Piange Benno. E continua a dichiararsi innocente. Eppure quando oggi trapela la notizia che conferma le ipotesi al vaglio degli inquirenti: ossia che l’assassino ha usato una corda per uccidere Laura Perselli. E che l’ha stretta vigorosamente intorno al collo della vittima, per almeno un paio di minuti. Interminabile arco di tempo in cui il killer ha atteso il decesso della vittima. Impossibile non pensare a lui…

Un delitto che sembra pianificato ed eseguito con spietata freddezza

Se i dati ufficiali dell’autopsia confermano la modalità del delitto. E come riferisce l’Adige in queste ore, «Laura Perselli è sicuramente stata uccisa per strangolamento. E il suo assassino le ha tolto la vita utilizzando una corda. Che può essere assolutamente compatibile con quelle utilizzate per arrampicare in montagna». Oltretutto,  particolare ancora più agghiacciante, sul modello di quelle che «Benno Neumair aveva in casa». La seconda conclusione che traggono gli inquirenti è ancora più terrificante. Perché lascia presupporre una precisa premeditazione del delitto e una esecuzione fredda e spietata. Tanto che, come anticipato in apertura, la mamma del presunto killer, non avrebbe avuto tempo e modo di liberarsi dalla morsa letale. Nessuna difesa da ferita. Nessun segno di reazione forte sul suo corpo.

Il delitto, per Benno «una sorta di liberazione psicologica»

Del resto, come ipotizzato solo ieri, l’uccisione dei genitori. L’occultamento dei loro corpi. Potrebbe aver significato per Benno, «una svolta positiva della sua vita. Una sorta di liberazione psicologica». Tanto che, a soli 4 giorni dal duplice delitto, il giovane sarebbe andato dall’estetista per un «trattamento di dermo-pigmentazione». Prenotato col cognome della madre. Appena morta…

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