Campisi – Roma
5 Gen 2021 0:01 - di Redazione
Campisi
Viale Somalia, 116– 00199 Roma
Tel. 06/8606634
Sito Internet: www.ristorantecampisi.com
OFFERTA
Campisi non è il classico ristorante siciliano cui siamo abituati: i piatti a base di pesce fresco sono certamente ispirati alla tradizione, preparati anche con l’aggiunta di qualcuna delle conserve a marchio Campisi provenienti da Marzamemi, ma rivisti alla luce di uno stile di moderno, con preparazioni alleggerite e dalle cotture veloci. Dopo un calice di bollicine abbinato a delle crocchette di patate offerti, abbiamo apprezzato un cestino di buon pane fatto in casa in diverse varietà. Veramente ben concepito il piatto di inizio, dei cubi di salmone selvaggio marinato a freddo in succo di rapa rossa, che ben esaltava la naturale dolcezza del pesce, con croccanti petali di cipolla di Tropea e una purea di topinambur a completare un abbinamento bello e buono. Soddisfacenti gli spaghetti con colatura di alici, giustamente sapidi, con pomodori verdi concassé e mollica di pane tostato dal delicato sentore di aglio, più semplice ma ben eseguito il turbante di orata al profumo di carciofi su una purea di patate al rosmarino ravvivata da freschi chicchi di melograno, cui abbiamo abbinato un carciofo fritto in modo magistrale. In chiusura, il classico cannolo in cui si sentiva appena la mancanza delle gocce di cioccolato, ha accompagnato una discreta tazzina di caffè.
Campisi non è il classico ristorante siciliano cui siamo abituati: i piatti a base di pesce fresco sono certamente ispirati alla tradizione, preparati anche con l’aggiunta di qualcuna delle conserve a marchio Campisi provenienti da Marzamemi, ma rivisti alla luce di uno stile di moderno, con preparazioni alleggerite e dalle cotture veloci. Dopo un calice di bollicine abbinato a delle crocchette di patate offerti, abbiamo apprezzato un cestino di buon pane fatto in casa in diverse varietà. Veramente ben concepito il piatto di inizio, dei cubi di salmone selvaggio marinato a freddo in succo di rapa rossa, che ben esaltava la naturale dolcezza del pesce, con croccanti petali di cipolla di Tropea e una purea di topinambur a completare un abbinamento bello e buono. Soddisfacenti gli spaghetti con colatura di alici, giustamente sapidi, con pomodori verdi concassé e mollica di pane tostato dal delicato sentore di aglio, più semplice ma ben eseguito il turbante di orata al profumo di carciofi su una purea di patate al rosmarino ravvivata da freschi chicchi di melograno, cui abbiamo abbinato un carciofo fritto in modo magistrale. In chiusura, il classico cannolo in cui si sentiva appena la mancanza delle gocce di cioccolato, ha accompagnato una discreta tazzina di caffè.
AMBIENTE
Il ristorante è diviso in due sale arredate in modo sobrio, sui toni del grigio e del bianco, rallegrato dai prodotti ittici a marchio proprio esposti come se fossero opere d’arte, che trovano il loro habitat naturale nell’attigua bottega dove sono in vendita.
SERVIZIO
Gestito direttamente dalla proprietà, è informale e prodigo di attenzioni, a tutto vantaggio del cliente cui i piatti vengono descritti e consigliati nel migliore dei modi.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net