Willy, i fratelli Bianchi arrestati per droga. Brutali pure nello spaccio: spedizioni punitive ai morosi

9 Dic 2020 10:43 - di Greta Paolucci
Willy, i fratelli bianchi arrestati per droga

Minacciosi e irruenti anche nello spaccio. I fratelli Bianchi, indagati per l’efferato omicidio di Willy Montero Duarte, ricevono una nuova ordinanza di custodia cautelare mentre già sono in carcere. Stavolta l’accusa riguarda la droga. Ma, anche nella diversità delle ipotesi di reato che li coinvolge, c’è un elemento che ricorre. Ed è la violenza esercitata dai due nel compiere l’attività illecita di turno. Dunque, quello che emerge dalle prime informazioni sul blitz anti-droga, è che non solo i due coordinavano una rete di smercio di stupefacenti ad ampio raggio. Ma hanno continuato ad organizzare le consegne anche durante il lockdown. E sempre nel segno della brutalità. Infierendo con spedizioni punitive sui clienti insolventi…

Droga, per i fratelli Bianchi nuova ordinanza di custodia cautelare

Dunque, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno presentato ai fratelli Bianchi una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Emessa dal gip del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura. Il provvedimento emesso riguarda 6 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e tentata estorsione. Tra i destinatari delle disposizioni d’arresto ci sono anche i fratelli Bianchi, attualmente già detenuti in carcere, poiché indagati per l’omicidio di Willy Montero Duarte. L’efferato assassinio che, come  noto, è avvenuto a Colleferro lo scorso 6 settembre.

Violenti e minacciosi anche nello spaccio

Il provvedimento di oggi nasce da un’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Velletri, che ha consentito di accertare l’esistenza di un’organizzazione che spacciava stupefacenti nell’area di Velletri, Lariano, Artena e comuni limitrofi. Nel corso delle indagini sono stati acquisiti elementi probatori in ordine ai ruoli ricoperti dagli arrestati nell’esecuzione dell’attività illecita. Ed è stato ricostruito il modus operandi del gruppo, appurando, altresì, che gli indagati ricorrevano abitualmente ad azioni violente e minacce per intimorire gli assuntori insolventi e obbligarli a pagare i compensi pattuiti per l’acquisto dello stupefacente.

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