Tasse, il fisco colpisce duro: ecco cosa e quanto dovranno sborsare i contribuenti con il nuovo anno

26 Dic 2020 10:48 - di Giorgia Castelli
tasse

Tasse e balzelli vari, il 2021 si preannuncia un anno pesante dal punto di vista fiscale. E questo nonostante i tradizionali rincari di fine anno, almeno secondo quanto inserito all’interno del decreto milleproroghe, siano stati congelati almeno per sette mesi. Ma tutto questo non significa che gli italiani possano stare tranquilli e riprendere fiato dopo un anno terribile. Infatti come osserva il Giornale, non è detto  che a fine luglio 2021 non si decida comunque di intervenire. Ovvero, per effettuare i tradizionali  “adeguamenti delle tariffe”. E quindi, nonostante la drammatica crisi economica con il nuovo anno arriverà la batosta per i contribuenti.

Ecco gli aumenti in arrivo

Come anticipa il Giornale, ecco quali sono gli aumenti in arrivo. I costi delle revisioni auto avranno un pesante incremento, pari a 9,95 euro (il 22% in più rispetto a prima). L’emendamento è stato inserito nella manovra finanziaria ed approvato dalla commissione Bilancio alla Camera. Il testo prevede anche un contentino per quanti si troveranno a dover far fronte alla maggiorazione. Si tratta del cosiddetto bonus “veicoli sicuri”, un contributo di 9,95 euro da utilizzare una sola volta e per un unico veicolo a motore entro tre anni (dal 2021 al 2023).

Tasse, l’incubo della Super Imu

Pronta la batosta anche sul prezzo dei biglietti di treni e aerei. E poi c’è l’incubo della Super Imu“. Ecco di che cosa si tratta: è la nuova tassa nata dalla fusione tra Imu e la vecchia Tasi. La nuova imposta permette ai comuni di residenza la possibilità di ritoccare verso l’alto le aliquote. La decisione su quanto dovranno sborsare i contribuenti per la seconda rata della tassa sulla casa non è stata tuttavia presa da tutti gli Enti locali. La legge di Bilancio, si legge sul Giornale, stabilisce che gli enti locali hanno la possibilità incrementare l’aliquota ordinaria massima dell’1,6% (quindi complessivamente fino all’1,14%) in sostituzione dell’aumento della Tasi

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