L’Imam di Latina sulla terrorista Isis: “Un caso isolato”. Ma dimentica gli attentatori di Berlino e Marsiglia

19 Dic 2020 14:50 - di Davide Ventola
imam Latina smemorato

La 35enne tunisina affiliata all’Isis, segnalata dalla Fbi e arrestata ieri a Latina, sarebbe un caso isolato. Secondo Ibrahim El Ghayesh, imam di Latina, non va data troppa importanza alla vicenda che ha sconvolto il comune pontino. Lui garantisce e pare credibile.  “Vivo a Latina dal 1974 e qui non abbiamo mai avuto problemi, ad eccezione di quanto successo nel ’94”. Per l’imam egiziano, la tunisina arrestata ieri per terrorismo internazionale, addestramento e istigazione al terrorismo, è un caso singolo. “Se lo ingrandiamo i risultati non saranno buoni. Non dobbiamo far propaganda, ma anzi bisogna passarci sopra”.

Ma l’imam deve avere una memoria a macchia di leopardo. Dimentica che erano anch’essi tunisini e vivevano in provincia Latina, a pochi chilometri da lui, altri due terroristi dell’Isis. Ahmed Hanachi, che ha accoltellò due donne a Marsiglia nel 2017 e Anis Amri, l’attentatore del mercatino di Natale a Berlino, nel 2016. Tre indizi fanno una prova, direbbe Agata Christie. E probabilmente lo diranno anche la Digos e la Fbi.

Eppure l’Imam di Latina, rammenta solo un fatto. L’aggressione subita dai naziskin ventisei anni fa, quando lui stesso venne colpito a calci, pugni e bottigliate proprio a Latina. E ora? “La situazione è tranquillissima”, assicura. “Non ho mai sentito parlare di questa donna prima del suo arresto. Se ho paura? No, d’altronde non si può far nulla. Oggi i giovani vivono attaccati ai telefoni cellulari, perennemente connessi a internet. Questa tunisina credo sia una ragazzina esaltata, che si è scaldata. Non ne parlerò venerdì (giorno di preghiera, ndr) – aggiunge l’imam – non voglio certo darle pubblicità, rischiando magari emulazioni”.

Imam di Latina smemorato: l’attentatore del mercatino di Berlino

L’imam minimizza, ma va ricordato che l’attentatore del mercato di Natale a Berlino, aveva una base di appoggio in provincia di Latina. Esattamente 4 anni fa, Anis Amri, anch’egli tunisino, anch’egli affiliato all’Isis fece una strage. Due indizi che farebbero una prova, secondo Agata Christie. Non per l’autorità islamica locale. L’attentato di Berlino è stato un attacco terroristico avvenuto il 19 dicembre 2016, che ha provocato 12 morti e 56 feriti tra gli avventori di un mercatino di Natale di Berlino. Un autoarticolato con targa polacca, proveniente dall’Italia, ha investito la folla presente al mercatino di Natale di Breitscheidplatz, nelle vicinanze della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, del quartiere berlinese di Charlottenburg.
Nella notte del 23 dicembre 2016, Anis Amri, è stato ucciso in Italia a Sesto San Giovanni (Milano) durante un controllo di polizia all’esterno della stazione ferroviaria.

Terrorista Isis e dalla Tunisia: l’inquietante precedente di 4 anni fa

Prima di partire per la Germania e di uccidere 12 persone ai mercati di Natale di Berlino nel dicembre del 2016, il terrorista era stato ospitato per qualche giorno in una villetta di Campoverde, in provincia di Latina. L’abitazione apparteneva a un altro tunisino, Montasar Yakoubi. I due si erano conosciuti qualche anno prima, su uno dei barconi che dalla Tunisia li aveva portati a Lampedusa, e avevano partecipato a una rivolta dei migranti al centro di accoglienza dell’isola.. L’ipotesi degli investigatori della Digos è che fosse proprio il centro-sud Italia la destinazione di Amri.

Quella dimenticanza sull’attentato dell’11 settembre

Eppure alla Digos risulta tutt’altro. L’attuale imam di Latina, il tunisino Mohamed Hanai, presidente del Centro culturale islamico di Latina aveva smentito di conoscere Amri (“E’ un drogato, da qui non è mai passato”) ma aveva ammesso che la moschea di Latina aveva avuto in passato alcuni precedenti con piccoli gruppi di fedeli radicalizzati. L’imam li descriveva come casi sporadici denunciati da lui stesso, anche alle autorità locali. L’italo-egiziano Ibrahim el Ghayesh, è stato uno dei fondatori della moschea di Latina. El Ghayesh all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001 non condannò in modo esplicito l’attacco terroristico. Un’altra dimenticanza. Pare che non sia stata l’ultima.

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