Piero Angela si ribella al lockdown per gli anziani: “Noi over 70 non dobbiamo essere rinchiusi”

2 Nov 2020 18:24 - di Luisa Perri
Piero Angela, anziani

Piero Angela si schiera, un po’ a sorpresa, contro l’ipotesi di lockdown per gli anziani over 70. Il popolare giornalista, oggi 90 anni.  «Io già pratico il mio lockdown senza che nessuno me lo abbia imposto», dice al quotidiano romano Il Messaggero.

«In questo periodo sto lavorando da casa, sto preparando il programma. Vado in giro solo quando è strettamente necessario. Gli interventi che mi hanno coinvolto di recente li ho fatti tutti via Skype o su Zoom, lo stesso valga per i convegni. Certo, se uno poi per lavoro deve spostarsi, non può essere completamente limitato. Anche se ha 70 anni. Allora non potrebbe muoversi neanche il nostro presidente Mattarella. O i tanti parlamentari, gli accademici, i medici stessi».

Piero Angela vuole lasciare in giro gli anziani: “Io a 70 anni ero una cavalletta”

L’intervista del quotidiano nasce sulla spinta delle frasi di Giovanni Toti sugli anziani. Un tweet che lo stesso governatore della Liguria ha corretto e ridimensionato. Di certo, per Piero Angela, definire non produttivi gli anziani over 70 è un grosso errore.
«Partiamo dal presupposto – dice lo storico conduttore di Quark – che per me una persona a 70 anni è ancora giovane. Se penso a me, a quando avevo 70 anni. Ero una cavalletta. Scrivevo, viaggiavo, progettavo, e non sono il solo. A 70 anni c’è tanta gente che ancora lavora: un settantenne è ancora ampiamente produttivo. Ma anche a ottant’anni. Però, attenzione, è giusto che chi può in questo momento storico di pandemia faccia la sua parte: eviti i rischi».

Il lockdown sartoriale e lo studio dell’Ispi

Secondo uno studio pubblicato dall’Ispi e redatto dal ricercatore Matteo Villa, se si riuscisse a isolare gli over 60, i morti di coronavirus sarebbero 10 volte meno. E l’impatto economico sarebbe quasi nullo. Sarebbe infatti suffuiente, isolare gli over 80 per dimezzare o quasi la mortalità diretta del virus. «Se poi riuscissimo a isolare efficacemente gli ultra-sessantenni, la mortalità scenderebbe allo 0,07%, circa dieci volte inferiore, equivalente a 43.000 persone. Di fatto, si tratterebbe di un numero di decessi annui inferiore all’eccesso di mortalità fatto registrare tra marzo e maggio in Italia nel corso della prima ondata». Dal punto di vista economico, un lockdown di questo tipo permetterebbe «di evitare i contraccolpi più severi» – gli over 60 sono il 9% della forza lavoro, gli over 75 il 2,4% (e va considerata anche la possibilità del lavoro da remoto).

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