Pescatori, il giallo dell’elicottero della Marina. Il centrodestra: “Basta ombre, il governo si muova”

5 Nov 2020 18:24 - di Elsa Corsini

Nuove ombre sulla vicenda del sequestro libico dei pescatori di Mazara del Vallo. Dopo oltre due mesi  il governo tace mentre i familiari e i due armatori dei pescherecci proseguono giorno e notte la protesta davanti al Parlamento

Sequestro dei pescatori, perché la Marina non è intervenuta?

Fa discutere la ricostruzione di Repubblica sul giallo dell’elicottero della Marina. Che avrebbe rinunciato al salvataggio. Versione smentita ufficialmente dalla Marina Militare. A sollevare dubbi è Adolfo Urso con un’interrogazione urgente. “La Marina Militare abbandonò i nostri pescatori sequestrati dalle milizie libiche? Chi ha dato l’ordine di ritirare l’elicottero che stava intervenendo per salvarli? Quali sono le direttive impartite alla nostra Marina impegnata in forze nella zona?”. Il senatore di Fratelli d’Italia chiede lumi sulle modalità del sequestro dei nostri pescatori da parte delle milizie di Haftar.

Urso: Il governo ha mentito al Parlamento?

“Se fosse confermata – continua Urso – la ricostruzione de La Repubblica sarebbe gravissima. Intollerabile. Perché i nostri pescatori operavano in acque internazionali nel pieno rispetto della legalità. E le nostre Forze Armate avevano il dovere di intervenire.Tanto più che il sequestro è stato realizzato da milizie di una entità libica non riconosciuta dall’Italia e dalla Comunità internazionale. Se fosse vera la notizia, sarebbe gravissimo anche sui rapporti di leale collaborazione tra le istituzioni. Perché il governo avrebbe fornito al Parlamento in Aula e nelle risposte alle interrogazioni una versione del tutto diversa”.

La Marina smentisce: mai avuto contatti con i pescatori

La Marina nega di aver avuto contatti con i pescatori. “La dinamica degli eventi riportata – si legge in una nota all’articolo  – non corrisponde alla realtà”. La notte tra l’1 e il 2 settembre, “l’unità navale della Marina Militare impegnata in quel momento nell’operazione Mare Sicuro non ha mai avuto alcun contatto diretto con i pescatori. La Marina ha solo successivamente appreso di quanto stava accadendo. Al momento dell’acquisizione dell’informazione di allarme il personale libico era già a bordo del motopesca. Mentre la nave operava ad oltre 115 miglia nautiche di distanza (tra le 5 e le 6 ore di navigazione)”.

“E’ stato impossibile intervenire a bordo”

” Inoltre – si precisa –  con il personale militare libico già a bordo, l’eventuale arrivo dell’elicottero avrebbe innescato un processo escalatorio. Innalzando la tensione. E mettendo a rischio la stessa sicurezza dei pescatori italiani. La sicurezza dei pescatori coinvolti rimane una priorità assoluta. E di riferimento per qualsiasi tipo di intervento in mare. La Marina interviene sempre a supporto dei pescatori. Come già accaduto più volte in passato”.

Il pressing di Rampelli: subito ristori alle famiglie e agli armatori

Fabio Rampelli continua il suo pressing sul governo. “Abbiamo preso a cuore la vicenda dei diciotto pescatori di Mazara del Vallo sequestrati dal 1 settembre scorso. E attualmente in stato di fermo a Bengasi in attesa di essere processati secondo la legge libica. Il processo a loro carico, previsto per il 20 ottobre, non è avvenuto. Nel frattempo da due mesi le famiglie dei pescatori rapiti sono in presidio in piazza Montecitorio in attesa di una risposta da parte del governo”. Così il vicepresidente della Camera, primo firmatario di una risoluzione in commissione Agricoltura per il ristoro economico a sostegno delle famiglie dei pescatori e degli armatori.

Il governo deve intervenire – spiega Rampelli –  attivando anche i canali della cooperazione internazionale, per riportare a casa i diciotto pescatori. Ma deve anche adottare iniziative volte a destinare sussidi economici alle loro famiglie. Per i costi sostenuti per le imbarcazioni. Il premier Conte e il ministro degli Esteri Di Maio accelerino per far tornare in Italia i nostri connazionali”.

La Lega: Basta ombre. Il governo dia risposte

Identico appello viene dalla Lega. “Basta ombre. In due mesi, nonostante le reiterate richieste, non abbiamo ottenuto risposte per i familiari dell’equipaggio. Le notizie sulla stampa si rincorrono.  E lanciano più ombre che luci sulla vicenda. Ora va trovata un’immediata soluzione per i pescatori mazaresi trattenuti in Libia“. Così in una nota tre parlamentari del Carroccio che chiedono “una svolta definitiva e positiva della ormai insostenibile vicenda”.

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