Mao Hunan – Milano

30 Nov 2020 0:01 - di Redazione

Mao Hunan

Via Porpora, 5 – 20127 Milano
Tel. 02/49787361
Sito Internet:

Tipologia: cinese
Prezzi: piatti 4/9€
Giorno di chiusura: Mai

OFFERTA
Entra nella guida con un bel voto questo ristorante etnico che ci ha subito convinto per la sua proposta: varia, saporita, ma soprattutto aderente alla tradizione gastronomica dello Hunan, regione del sud-est della Cina, che i tre giovani titolari hanno scelto di far conoscere a un pubblico sempre più esigente. La cucina dello Hunan si compone principalmente di piatti a base di verdure e di carne in cui abbonda l’uso del piccante, e il menù di Mao rispecchia appieno queste caratteristiche. Anche se c’è qualche proposta di pesce, la maggior parte dei piatti hanno, tra gli altri ingredienti, carne di maiale o di manzo. Imperdibili, a riguardo, i wanton in salsa rossa – ravioli di carne fatti a mano e immersi in una salsa piccante al punto giusto – che abbiamo assaggiato durante la nostra visita. Buone anche le “costine di maiale croccanti di spezie” impanate nel panko e fritte, non molto grasse e saporite. Abbiamo poi provato un terzo piatto, tipico di più regioni della Cina, i fagiolini saltati con carne di maiale, che qui avevamo assaporato già in altre occasioni, ma che questa volta sono risultati un po’ troppo unti. Il menù , impaginato con una evocativa copertina rossa, comprende poi ovviamente riso e noodles, melanzane in tutte le salse e una sezione dedicata alle “specialità che non sceglierete mai”, tipo polmone di manzo a fettine, zampe di gallina piccanti, oppure orecchie di maiale brasate in salsa di soia, che loro inseriscono ugualmente in lista per i più “coraggiosi”. Se andate in gruppo non perdete l’occasione di assaporare altri manicaretti: fate proprio come fanno i cinesi in Cina, ordinate più cose diverse, mettetele al centro del tavolo e condividetele.

AMBIENTE
Il locale è diviso in due stanze, una più grande, luminosa e meglio arredata dove ci si trova entrando nel locale, e una più angusta e meno curata, sul fondo, dopo il bagno e la cucina. Su una parete della prima sala, una effige di Mao richiama un’opera di Warhol e ricorda il padre della Repubblica Popolare, nato proprio in una città dello Hunan. Basta questa e qualche effige di canna di bamboo a dare colore alle pareti lasciate volutamente grezze. I tavoli sono ben distanzianti, anche se nelle sere più affollate, e piovose, quando le persone in attesa sostano all’interno del locale, il vociare degli altri clienti può dare un po’ fastidio.

SERVIZIO
Giovane, attento e premuroso. Sapendo che la cucina che propongono è davvero hot, chiedono sempre il grado di piccantezza gradito dal cliente e non si offendono se chiedete “senza peperoncino”.

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net

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