Ott 29 2020

Priscilla Del Ninno @ 17:25

Orrore in Molise, detenuto nigeriano strappa a morsi e ingoia un pezzo d’orecchio del poliziotto

Orrore a Campobasso, un detenuto nigeriano ha strappato a morsi e ingoiato un pezzo di orecchio di un poliziotto. Tutto accade in un momento di disordini in cella. Una situazione di caos che ha richiesto l’intervento di ben 4 secondini. L’uomo, , non nuovo ad atti di violenza sconsiderata e fuori di sé, si è accanito su uno degli agenti. E dopo avergli staccato coi denti una porzione di lobo, lo ha ingoiato come se nulla fosse. Solo a quel punto, le forze dell’ordine accorse in quella cella, sono sono riuscite a contenere la furia del detenuto africano. A immobilizzarlo. E neutralizzarne la minaccia.

Detenuto nigeriano strappa a morsi e ingoia un pezzo d’orecchio del poliziotto

L’incredibile vicenda, riferita in queste ore dal sito de Il giornale dopo la denuncia arrivata dai vertici del sindacato di polizia penitenziaria Spp, arriva dal Molise. E per quanto non sia purtroppo insolito apprendere di episodi di insurrezione e aggressività frequenti nei penitenziari del Belpaese, quanto accaduto nel carcere di campobasso desta particolare scalpore per efferatezza e gratuità della ferocia agita contro un agente. Un vero e proprio atto di cannibalismo, inferto da un detenuto che, a quanto risulta, soffrirebbe di una patologia psichiatrica. Ma che non può essere giustificato e archiviato solo e semplicemente in nome di un disturbo mentale o comportamentale che sia.

Il problema irrisolto dei detenuti psichiatrici abbandonati nelle galere italiane

Tanto che, nel denunciarlo, il segretario generale del sindacato Spp, Aldo Di Giacomo, ha dichiarato al quotidiano Libero che, ad oggi, «resta irrisolto il problema dei detenuti psichiatrici abbandonati nelle galere italiane». Una vicenda al quanto cruenta che ha suscitato reazioni di sconcerto e indignazione anche nel mondo della politica. Tanto è vero che, riporta sempre Il Giornale, il segretario della commissione antimafia della Lega Gianni Tonelli, e il commissario del partito di Matteo Salvini in Molise, Jari Colla, si sono prontamente schierati dalla parte delle forze dell’ordine, costrette tutti i giorni a lavorare in condizioni difficili, di precarietà e rischio, all’interno delle case circondariali. Dove turni e organico diventano, ogni giorno di più, particolarmente stressanti e pericolosamente penalizzanti.