Ott 29 2020

Annamaria @ 19:29

Nizza, la sinistra trasforma l’Italia nella “rotta del terrore”. E c’è pure chi dice che va bene così

L’orribile attentato di Nizza, che ha visto un tunisino 21enne uccidere tre persone nella cattedrale cittadina, ha un gravissimo contraccolpo italiano: secondo quanto trapelato da fonti investigative, l’uomo sarebbe uno dei clandestini sbarcati a Lampedusa di recente. Una vicenda di “una gravità inaudita” come sottolineato da più parti, sulla quale però il governo tace da ore, nonostante le numerose sollecitazioni a chiarire immediatamente.

Meloni: “La furia immigrazionista del governo ci isola”

“Se questa notizia dovesse essere confermata sarebbe di una gravità inaudita ed esporrebbe la nostra Nazione al rischio di isolamento. È uno scenario che FdI da tempo denuncia e che potrebbe concretizzarsi a causa della furia immigrazionista di questo esecutivo. Conte, Di Maio, Lamorgese: di fronte a un’accusa gravissima l’esecutivo è obbligato a rispondere”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. È stato poi il senatore di FdI, Adolfo Urso, ad avvertire che “l’Italia non può diventare rotta del terrore”. Per questo Urso ha chiesto anche al ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, di riferire “subito al Copasir”, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, di cui è membro.

Salvini: “Chiedo scusa al popolo francese a nome di Conte”

Matteo Salvini, che si è recato con una delegazione di parlamentari leghisti a piazza Farnese, dove ha sede l’ambasciata di Francia a Roma, ha chiesto le dimissioni del ministro Luciana Lamorgese, nel caso la notizia dell’arrivo di Brahim Aoussaoui fosse confermata. Poi, in serata, dopo ore di silenzio del governo sulla questione, si è rivolto direttamente al “popolo francese”. “Chiedo scusa a nome di Conte e Lamorgese”, che – ha detto il leader leghista – “hanno la responsabilità morale dei fatti di Nizza”.

Gasparri: “Basta sbarchi, basta con questa politica cieca”

Per Maurizio Gasparri poi “che sui barconi si infiltrassero anche terroristi è sempre stato più che un sospetto. Solo il governo rossogiallo ha continuato con una politica cieca e negazionista sui pericoli dell’immigrazione clandestina. Aprendo a tutti, annunciando pericolose sanatorie e smantellando i decreti sicurezza”. “Basta sbarchi, basta immigrazione incontrollata. Il terrorismo islamico – ha sottolineato il senatore di Forza Italia – è una costante minaccia per l’Europa e l’Occidente. Per fermarlo servono scelte ben più serie e drastiche, non certo i porti spalancati a chiunque”.

Quelli che… giusto qualche “testa calda”

Eppure, in una giornata in cui alcune vicende e le scelte politiche che vi si trovano a monte sono apparse più indifendibili che mai, c’è stato chi ha minimizzato. “Sappiamo che purtroppo ogni tanto ci sono anche teste calde tra questi che arrivano. Ma per fortuna sono solo casi estremi”, ha detto Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e ora europarlamentare del Pd. Bartolo ha ricordato anche Anis Amri, l’attentatore del mercatino di Natale di Berlino, “è passato da Lampedusa, ma questo non significa che tutti i migranti che arrivano a Lampedusa sono tutti terroristi”. “Purtroppo qualcuno arriva ogni tanto. Non si può però far passare per forza e a tutti i costi che questi che arrivano da Lampedusa sono terroristi”, ha aggiunto.

Per Casarini i criminali sono quelli che chiedono sicurezza

Si è spinto oltre Luca Casarini, capo missione della Ong Mediterranea Saving Humans, per il quale “solo gente meschina e senza vergogna in questo momento di dolore può pensare di utilizzare le tragedie per la propaganda dell’odio”. “Come gli avvoltoi si cibano di cadaveri per i loro interessi elettorali, facendo, tra l’altro il gioco dell’Isis“, ha aggiunto Casarini, riferendosi alle richieste del centrodestra di una decisa stretta nelle politiche dell’accoglienza. Insomma, sembra di capire che per Casarini i “mostri” sono coloro che chiedono sicurezza per i cittadini italiani ed europei e non quelli che i cittadini europei li sgozzano nelle chiese o per le strade, e perfino li decapitano come accaduto al povero professor Samuel Pety e, oggi, alla donna vittima di Aoussaoui nella cattedrale di Nizza.