Fontana contro la Rai: «Pensano di affondare il coltello nel ventre, troveranno l’acciaio»

20 Ott 2020 8:34 - di Paolo Sturaro
Fontana

«Avevo iniziato a girare la Lombardia per presentare il nostro piano di rilancio. E avevo trovato ovunque, anche nelle categorie più colpite dalle difficoltà economiche, una gran voglia di reagire e di ripartire. Di rimettersi in gioco. La cosa mi entusiasmava, avevo il morale a mille. E invece è arrivata questa seconda botta, un’accelerazione fortissima in appena due o tre giorni». Lo dice, intervistato da La Verità, Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.

Fontana: contro di me illazioni inaccettabili

E alla domanda: davvero si sarebbe fatto condizionare nientemeno che dalla ‘ndrangheta per le sue scelte sulla Sanità? Una trasmissione Rai lancia questa accusa, secondo le indiscrezioni già circolate nei giorni scorsi. Fontana risponde: «Queste sono illazioni vergognose fatte per suggestioni incomprensibili e inaccettabili. Mi riservo comunque di agire sia in sede penale che in sede civile».

«Con me non trovano un ventre molle»

Secondo lei come nascono accuse mediatiche di questa pesantezza nei suoi confronti dalla trasmissione Report? Siamo a una campagna con un livello di gravità con pochi precedenti. Il Governatore risponde: «Ah, non so. Forse perché hanno già cavalcato il cosiddetto caso dei camici. Per citare Stalin, pensano di affondare il coltello nel ventre. Ma non trovano un ventre molle, trovano l’acciaio».

La vicenda dei camici

Sulla vicenda dei camici chiarisce: «Mio cognato aveva fatto altre donazioni in quel periodo. Quando ho capito che la fornitura era onerosa, gli ho chiesto di rinunciare al pagamento per evitare polemiche. E ho cercato di corrispondergli il 50 per cento del mancato incasso. Il prezzo era il più basso fra quelli in quel momento pagati. Mio cognato ha accettato e quindi la Regione non ha pagato nulla. Ed è proprio lui che ad oggi ci ha rimesso».

Fontana: «in Lombardia perdono e…»

«Lei capisce – osserva Fontana – che l’operazione prevede due obiettivi appetitosi». E cioè, «provare a mettere nel mirino la Lega e tentare di prendere la Lombardia. Anche perché con il voto democratico in Lombardia non riescono a vincere, e allora tentano altre strade».

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