Furto sacrilego nel Duomo di Spoleto: rubate le reliquie di Giovanni Paolo II. L’ombra dei satanisti

24 Set 2020 16:56 - di Luisa Perri

Ignoti hanno trafugato ieri sera l’ampolla con il sangue di San Giovanni Paolo II, custodita nella cappella del Crocifisso della Cattedrale di Spoleto. Secondo quanto riporta il Corriere dell’Umbria, la scoperta del furto e’ stata fatta ieri sera dalla sacrestana del Duomo al momento della chiusura. La curia arcivescovile ha avvertito i carabinieri di Spoleto, che stanno indagando sulla vicenda. L’arcivescovo Renato Boccardo ha espresso “sconcerto e rincrescimento per tale gesto sacrilego”, facendosi interprete “dei sentimenti dei fedeli che conservano viva memoria e nutrono grande devozione nei confronti del Santo Pontefice”.

Il furto del sangue di San Giovanni Paolo II

Il furto è avvenuto nel giorno dell’anniversario di un altro santo molto caro agli italiani. Padre Pio da Pietrelcina. Proprio il Papa polacco, che aveva conosciuto Padre Pio e si era confessato da lui, chiedendogli e ottenendo il miracolo della guarigione per la sua amica Wanda Poltawska, lo aveva beatificato nel 1999 e a canonizzato nel 2002 in una cerimonia oceanica a San Pietro.

Il furto nel giorno di San Padre Pio

Giovanni Paolo II parlò pubblicamente durante l’omelia della messa di canonizzazione, il 15 giugno 2002, del suo incontro con il santo di Pietrelcina. Dopo aver affermato che Padre Pio era stato “generosamente dispensatore della Misericordia Divina rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la direzione spirituale specialmente l’amministrazione del Sacramento della Penitenza”. Il Papa in quella occasione aggiunse, parlando a braccio, “anch’io ho avuto il privilegio nei miei anni giovani di approfittare di questa sua disponibilità di penitenza”.

L’Umbria e il fenomeno delle sette sataniche

Oggi è arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia del furto sacrilego. Nessuno lo dice esplicitamente, ma il timore è che dietro il furto ci sia la mano dei satanisti. L’Umbria è una delle Regioni dove le sette, in particolare quelle sataniche, sono particolarmente attive. È ancora in corso una indagine della Procura di Perugia sulle denunce di una maestra napoletana di 38 anni. La donna, che in passato ha insegnato in Umbria, ha versato 316 mila euro sul conto di una donna legata alla rete di satanisti. La madre 83enne notando uno strano atteggiamento nella figlia e ha avuto il coraggio di fare una denuncia. Ora i magistrati indagano sulla setta satanica del Perugino. A mettere in allarme la madre è stato il progressivo deterioramento dello stato di salute della figlia. Il pm Francesco Persico, di stanza nella Procura di Napoli Nord, ha aperto un fascicolo un anno fa e ha quindi trasmesso le carte ai colleghi di Perugia.

 

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