Discoteche, è rivolta contro il governo: «Ci sono assembramenti ovunque e il problema siamo noi»

14 Ago 2020 8:24 - di Paolo Sturaro
discoteche

«Ci sono assembramenti ovunque e il problema sono le discoteche. Dove, tra le altre cose, in quelle all’aperto non si è registrato un caso? Se vogliono chiudere un settore ce lo dicessero subito. I contagi ora sono 300 al giorno, i morti 5 o 6, le terapia intensive svuotate e le discoteche devono restare chiuse. Di cosa stiamo parlando?». Così all’Adnkronos Maurizio Pasca, presidente Silb (Sindacato Italiano dei Locali da Ballo).

Discoteche nel mirino, ma per il resto…

Un settore in crisi quello delle discoteche, che non sembra vedere la luce. «Per prima cosa», dichiara, «vanno rispettate le regole e ci auguriamo che tutto lo facciamo. Ma qui il pericolo sembrano solo i locali. La realtà è ben diversa. Basti vedere gli assembramenti negli stabilimenti balneari, durante la movida nelle varie città, nei centri storici, nei centri commerciali. Nei ristoranti. Assembramenti che hanno portato all’innalzamento dei contagi e la colpa non è certo la nostra, visto che siamo chiusi, di fatto, da febbraio. Questo perché il 70% delle discoteche sono al chiuso e non sanno se potranno mai riaprire».

«Siamo destinati tutti a fallire»

Il futuro? «Sono attività destinate a fallire purtroppo, perché proprietari e gestori di certo non potranno continuare a pagare in eterno le utenze, gli affitti e tutte le altre spese che ci sono senzala minima entrata. Stanno distruggendo un mondo. Nei vari decreti nessun articolo, nessun ammortizzatore sociale. Succede perché all’interno di queste realtà storiche ci lavorano, secondo il Governo, figure atipiche, come pr, dj e organizzatori».

«Dal governo disparità di trattamento»

Pasca ne ha per tutti. «Il ministro Franceschini, ad esempio, reputa cultura la ballerina di teatro, ma non considera ugualmente la ballerina che lavora in discoteca. Anche se entrambe, magari, sono uscite dalla stessa scuola di danza. Un’assurdità». «Siamo alle solite», incalza. «La disparità di trattamento è vergognosa. Il Governo è insensibile verso un settore che produce 4 miliardi di euro l’anno, un indotto di 800 milioni. Soldi che il Governo non percepirà più visto che siamo chiusi».

 Senza discoteche si va verso il disagio sociale

Il presidente del Silb si sofferma anche sul divertimento dei giovani. «A 16, 18, 20 anni dove si andranno a divertire i ragazzi? Organizzeranno serate improvvisate in messo alla strada, nei locali abusivi, ve lo dico io. Luoghi che sfuggono ad ogni controllo. Pensate che resteranno chiusi in casa durante l’inverno? No, si sta andando dritti verso un disagio sociale», conclude.

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