Ago 10 2020

Valter @ 15:22

Alessia Logli, figlia di Roberta Ragusa, vince il concorso da Miss: «Mamma sarebbe felice»

Alessia Logli è una radiosa diciannovenne che ha appena vinto un popolare concorso di bellezza sul web. Ma ad attirare l’attenzione di tanti non è il suo nome, ma quello della mamma. Roberta Ragusa, la donna sparita in circostanze misteriose alcuni anni orsono. Per la sua scomparsa e per il suo delitto è stato condannato il marito Massimo Logli, nonché babbo di Alessia.

Alessia Logli è convinta dell’innocenza del babbo

In questi giorni la bionda e slanciata ragazza pisana è particolarmente ricercata sul web e dai giornali. Alessia si è anche tatuato il nome della mamma sul corpo. Lo ha presentato con queste parole sui Social. «Una mamma ti insegna a vivere. A rialzarti quando cadi. A lottare con tutte le tue forze in ciò in cui credi. Ma soprattutto una mamma ti ama incondizionatamente, un amore che dura per sempre, un po’ come l’inchiostro di un tatuaggio impresso sulla pelle. A te, mamma, che eri, sei e sarai sempre parte di me».

«Sono stata criticata molto anche per quello», ha detto al settimanale Oggi. «Hanno detto che non avrei dovuto tatuare il suo nome, Roberta, ma la parola mamma. Cosa cambia? È una follia. Quella foto l’ho messa pure per dire riparto da qui. Non voglio dimenticare il mio passato, ma vorrei che si guardasse avanti». Quindi il pensiero è andato inevitabilmente a sua madre. «Penso sarebbe stata davvero felice del titolo che ho conquistato. Mi ha sostenuta ogni giorno».

A Pescara ha vinto il titolo di Miss Grand Prix

Alessia ha conquistato nella finale di Pescara il titolo «Miss Grand Prix on the web». Aveva 11 anni quando la donna scomparve. Il marito è stato condannato in via definitiva per omicidio e occultamento di cadavere. La giovane, tuttavia, continua a difendere il padre: «È innocente»

Nelle ultime ore, le polemiche sul web hanno riguardato gli scatti della giovane su Instagram. Troppo audaci per alcuni censori del web. Forse perché il nome di Alessia viene associato a un fatto di cronaca talmente atroce che si fa fatica a pensare ad altro.