Staino: «La politica è degenerata e la colpa è nostra, della sinistra. Troppi gli errori commessi»

13 Lug 2020 10:08 - di Giorgio Sigona
Staino

«C’è bisogno di buonismo perché non si ragiona più. E invece occorre confrontarsi, scambiarsi le idee, parlarsi, magari anche litigare. Al centro ci dev’essere il rispetto per l’idea. Ma l’inizio di tutto ha una colpa precisa. Ed è la nostra, della sinistra». Lo afferma a chiare lettere Sergio Staino, in un’intervista al Corriere della Sera.

Staino: «Quel lancio delle monetine contro Craxi…»

Un’analisi puntuale, dettagliata, sugli errori della sinistra. «L’inizio della degenerazione politica fu il lancio delle monetine contro Craxi all’hotel Raphael. Il primo atto veramente antipolitico… Da lì nasce tutto». Quel gesto ha prodotto «semplicemente, e amaramente, la distruzione della grande politica nata con la Resistenza. È esattamente quello che penso…». Staino parla in occasione degli 80 anni compiuti l’8 giugno e dell’uscita il 25 giugno, per La nave di Teseo, del libro, Quell’idiota di Bobo.

“Quell’idiota di Bobo”, in difesa del buonismo

Il titolo è dichiaratamente dostoevskiano. «Sì, è proprio così», conferma il vignettista. «La bontà di Bobo non è diversa dalla bontà di quel principe». Quell’idiota di Bobo è «proprio un libro in difesa del buonismo. Abbiamo bisogno di bontà per opporci al populismo più becero. La parola d’ordine adesso è il vaffa. Il vaffa significa: non discuto, non esisti, non mi confronto con te. Robaccia. Ecco, qui c’è da avere veramente paura…».

I problemi da ipovedente e l’incoraggiamento agli adolescenti

Nell’intervista al Corriere della Sera Staino parla anche dei suoi problemi da ipovedente,  dovuti a una miopia invalidante iniziati nel 1977. Ed incoraggia chi ha questo problema a non abbattersi. Staino si dice «ottimista e di buon umore». Poi aggiunge: «Lo comunico anche a tanti ipovedenti che incontro spesso. Magari sono ragazzi e ragazze adolescenti, o ventenni, che hanno la prospettiva di dover vedere pochissimo nella vita. Ci vuole  forza, ci vuole coraggio. Ma si può andare avanti bene».

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