Lug 02 2020

Mario Landolfi @ 17:49

Giustizia, Forza Italia: «Concorsi truccati per le toghe. Peggio dell’affaire Palamara»

Peggio dell’affaire Palamara. Di tanto è almeno convinto il deputato forzista Pierantonio Zanettin, che sul punto ha presentato in queste ore un’interpellanza parlamentare. Il “punto” riguarda i concorsi per entrare in magistratura. Per l’onorevole, molte di queste prove sarebbero infatti truccate o, se si preferisce, taroccate, in ogni caso congegnate non per far prevalere i più preparati bensì i più raccomandati. Se confermato, avverte Zanettin, un recente passato anche nel Csm, si tratterebbe di uno «scandalo devastante, di gravita’ paragonabile allo stesso affaire Palamara». Sorge il legittimo dubbio, aggiunge il deputato, «che decine di magistrati in carica siano stati selezionati in questi decenni, attraverso loschi traffici».

Interpellanza del deputato Zanettin (ex-Csm)

Ma su quali elementi, anzi su quali indizi si la denuncia Zanettin? Tutto nasce dalla lettura di due giornali: la Stampa e il Dubbio. Relativamente al primo, l’interpellante cita le «denunce di Domenico Quirico»; sul secondo fa riferimento proprio all’edizione odierna, in particolare ad un articolo del professor Guido Neppi Modona, già vice presidente della Corte Costituzionale. Tutto nasce dalla caparbietà di un candidato bocciato ai concorsi del 1992 e del 2000. Costui, racconta Zanettin, «dopo una serie innumerevole di ricorsi», riesce finalmente ad acquisire la completa documentazione del primo concorso, quello del’92. Quel che ne viene fuori, sottolinea il deputato, è «un sofisticato e truffaldino sistema, grazie al quale, gli elaborati di taluni candidati erano agevolmente individuabili».

I concorsi sarebbero quelli del 1992 e del 2000

Da quelli dei promossi spuntano segni di riconoscimento lasciati sui fogli e errori grossolani di diritto. Dai verbali dei lavori della commissione risulta che la valutazione media su ciascun candidato è durata tre minuti. La cosa singolare, sottolinea Zanettin, è che in questo tempo così esiguo, «sarebbero stati letti e giudicati collegialmente i tre elaborati scritti» L’interpellante ha chiesto al ministro  Bonafede di accertare tutti i fatti riportati, anche attraverso ispezioni mirate. Ma prima ancora Zanettin ha stigmatizzato il silenzio sulla vicenda di Csm e Anm, «tante volte così solleciti ad ergersi paladini del buon nome e dell’onore della magistratura italiana». Invece, conclude il parlamentare, sulla vicenda dei presunti concorsi truccati «non hanno proferito verbo».