Lug 03 2020

Luca Maurelli @ 15:12

Gatto arrostito, insultata la Sardina che aveva difeso il migrante. Ma è colpa della destra…

Aveva difeso l’immigrato, non il povero gatto arrostito in strada. Da quel momento sulla Sardina toscana di origine marocchina. Meryem Ghannam si era scatenata una dura polemica, che aveva coinvolto anche Matteo Salvini, sul proprio profilo Fb. Prevedibile, forse, visto la posizione non proprio popolarissima nell’Italia che civilmente difende gli animali e i gatti, e non li mangia.

Le Sardine, però, alla loro ennesima figuraccia, non fanno autocritica, anzi. Se la prendono, come al solito, Matteo Salvini, che avrebbe strumentalizzato la vicenda scatenando gli haters contro la Sardina marocchina. Solo perché quel video aberrante dell’immigrato che si cucina alla brace il gattino, era stato pubblicato per la prima volta dalla candidata del centrodestra in Toscana, Susanna Ceccardi.

Il gatto arrostito e le Sardine vittime…

“Essere donna, essere di origine marocchina non dovrebbe essere una colpa in un Paese civile. Esprimere opinioni
nei limiti del rispetto reciproco non dovrebbe essere un problema in un Paese democratico. Eppure in Italia il decadente leader dell’opposizione si permette, nel 2020, di mettere alla gogna una giovane donna di 26 anni, rea di non essersi fermata al ‘gattino’ e di aver analizzato oltre. Non siamo soliti parlare dei nostri avversari politici, siamo nate per creare un’alternativa. Ma non siamo disposte ad assuefarci al fatto che Meryem, una di noi, sia stata travolta da una valanga di minacce, insulti. Che sia stata costretta a lasciare casa e bloccare la casella di posta”. Lo scrive in una nota il movimento 6000 sardine.

Le accuse a Meryem Ghannam

“Non siamo disposte a tacere – aggiungono – l’involuzione politica che ancora oggi la destra italiana dimostra, dopo una pandemia nazionale e un’elezione persa suonando i campanelli e sventolando gattini. Non siamo disposte a cascare nel tranello del ‘tanto sono tutti uguali’ di grillina memoria, perché non sono tutti uguali. Basta guardarsi
intorno: la candidata presidente della Toscana ha fatto carriera sulla pelle degli immigrati di Cascina, quella emiliano-romagnola girava conle magliette su Bibbiano, il capolista di Forza Italia in Emilia Romagna è lo stesso che l’altro giorno veniva scaricato fuori dal Parlamento come un ubriacone in un pub, e i vostri giovani promettenti
consiglieri leghisti si fanno strada a suon di selfie col capo e di meme su Meryem che è brutta, grassa, africana e deficiente”.

Parole mai usate da Salvini né da qualunque esponente del centrodestra, che si era limitato a condannare il gesto dell’immigrato che cucina il gatto. Tutto il resto, è sardinaggio…