Rivolte nelle carceri, pagano gli agenti e non i detenuti: 44 avvisi di garanzia a S. Maria C. V. (video)

11 Giu 2020 17:27 - di Luciana Delli Colli
carceri

Quarantaquattro agenti della penitenziaria in forze al carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, hanno ricevuto altrettanti avvisi di garanzia. Agli agenti vengono contestati presunti pestaggi che sarebbero avvenuti in occasione delle rivolte scatenate nelle carceri in piena pandemia. Fra i reati vi sarebbe anche quello di tortura.

La “spettacolarizzazione” delle notifiche

Oltre agli avvisi in sé, a destare sconcerto sono state le modalità di notifica da parte dei carabinieri in borghese, oggetto di una vera e propria “spettacolarizzazione”, secondo quanto denunciato dal Sappe, il sindacato della penitenziaria. “Anziché farlo all’interno del penitenziario, con tutte le garanzie, si è assistito al fermo da parte dei militi dell’Arma di chiunque entrava e usciva dal carcere per identificazione”, si legge in una nota del sindacato, in cui si parla di “situazione incredibile e assurda. Accaduta davanti ai familiari dei detenuti, senza alcun senso se non quello di determinare la ferma protesta dei poliziotti penitenziari”. Alcuni agenti, infatti, sono saliti sul tetto del carcere per protesta. Inoltre, tra penitenziaria e carabinieri si sono anche riferiti momenti di tensione. Di certo, in un video diffuso sul canale youtube “Polizia penitenziaria” si percepisce tutta la rabbia degli agenti.

Meloni: “Indegno epilogo della rivolta nelle carceri”

“In una Nazione normale lo Stato, all’indomani delle rivolte nelle carceri, organizzate dalla criminalità organizzata, avrebbe agito tempestivamente e punito in maniera esemplare i responsabili. Con processi per direttissima e revoca di massa dei benefici penitenziari come chiesto da FdI. In Italia invece arrivano incredibilmente e vergognosamente gli avvisi di garanzia alla Polizia Penitenziaria”, ha commentato Giorgia Meloni.

Commenti

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  • Massimo Steffanoni 12 Giugno 2020

    Solo in Italia succedono queste cose. Sono solidale con la polizia penitenziaria, fossi in loro incrocerei le braccia, che vadano i giudici a sorvegliare i criminali.

  • Sergio Martiri 12 Giugno 2020

    Non entro nel caso attuale e nelle responsabilità personali che comunque vanno accertate ma vi chiedo perchè stà avvenendo tutto questo? Sicuri che una “certa incapacita di gestire il Ministero” e responsabilità di governo nel governare la sicurezza del Paese non abbiano dato il via a comportamenti inaccettabili da ambo le parti. Io penso che Polizia Penitenziaria e carcerati siano “vittime” di un sistema politico che non garantisce niente a nessuno, solo promesse mai mantenute. La violenza per le strade e sui mezzi pubblici è di tutta evidenza e la “Polizia” sempre più “impossibilitata ad intervenire per mancanza di direttive univoche e applicabili”, qualunque comportamento adottino sbagliano a prescindere. Forse è il caso di ripensare a cosa e come possono agire, in sicurezza per loro ed altre le Forze di Polizia, mettere in discussione a priori ogni attività porterà alla discregazione della società civile o si prende atto che le leggi vanno rispettate e fatte rispettare anche con le “cattive” o rinunciamo allo Stato Civile e democratico.

  • Giuseppe 12 Giugno 2020

    Ingredibile ops credibilissimo in questo paese
    I delinquenti hanno sempre la meglio
    ALLUCINANTE !!!!!!!!!!

  • Laura52 12 Giugno 2020

    Ministro incapace ed inadeguato, ok, ma la magistratura?