Giu 17 2020

Francesco Storace @ 06:00

A Villa Pamphili comanda Dracula. Le mani del fisco sul collo degli italiani

Il convitato di pietra a Villa Pamphili si chiama Dracula, la musica non cambia mai: una gragnuola di tasse si abbatte sull’Italia e non c’è mai nessuno che dice fermiamoci.

Scadenze fiscali in agguato persino al tempo del coronavirus. Il governo Conte asserragliato nel bunker in villa non ha tempo di preoccuparsi dei comuni mortali, delle imprese chiamate a creare lavoro e di chi maledice la casa che possiede per le imposte che deve pagare.

A Villa Pamphili il solito Dracula

E così arriviamo alla solita fine di giugno con l’acqua alla gola nonostante la grave crisi economica che attraversiamo. E mai come ora dobbiamo apprezzare l’iniziativa assunta da varie sigle che hanno segnalato al governo la gravità della situazione. Il grido d’allarme lanciato dall’associazione italiana dottori commercialisti assieme ad altre organizzazioni è di quelli che scuotono.

”Si rischia il collasso”, è la loro denuncia. Ma un governo senza alcun rispetto per chi crea il Pil dell’Italia, ovviamente se ne frega e magari toccherà addirittura aspettare l’ultimo minuto dell’ultima ora dell’ultimo giorno del mese di giugno per vedere la magia del premier con la fatidica proroga.

Ma intanto, le imprese impazziscono. E anche chi ha su di sé la responsabilità di mettere in ordine le scadenze fiscali per non far incorrere i contribuenti nei fulmini della legge. Ci sarà “una massa ingestibile di dati da elaborare”. Il timore paventato è rappresentato dalle solite “dispettose ed irrispettose proroghe dell’ultimo minuto”.

Conoscendo i metodi di Conte e compagnia è il minimo che ci si possa attendere. E per questo l’allarme andava lanciato.

Basti pensare, come esempio, dopo tutto quello che si è ereditato con lo spaventoso e cosiddetto decreto rilancio con le troppe misure messe in scadenza per fine mese, alla tragedia dell’Imu che bisognava pagare ieri.

E ieri pure la scadenza dell’Imu

Quanti sono riusciti a rispettare la scadenza della tassa sulla casa? Parliamo di 11 miliardi di euro proprio per l’Imu sborsati da piccoli proprietari, imprenditori, artigiani, partite Iva.

L’opposizione aveva sollecitato il governo quantomeno a rinviare a fine anno tutto gli adempimenti relativi. 2020 come anno bianco dal punto di vista fiscale. Ma il Dracula rinchiuso a Villa Pamphili non ne ha voluto sapere. La persistenza della tassazione ha colto in difficoltà molte famiglie in crisi di reddito e liquidità. Un dato che pure si conosceva per via dell’emergenza Covid-19. Eppure adesso c’è pure il rischio della beffa con sanzioni e interessi di mora per chi non è riuscito a rispettare la scadenza.

Il tutto va aggiunto ai danni provocati dall’esecutivo con l’illusione dei 600 euro che quando sono arrivati non hanno prodotto alcun effetto positivo; e i ritardi inenarrabili con la cassa integrazione. In proposito fa davvero rabbia vedere il governo che si pavoneggia per le proroghe: in realtà stanno solo prorogando le anticipazioni che i datori di lavoro versano ai propri dipendenti in attesa dell’Inps per non costringere le famiglie alla fame.

Eppure il governo sapeva tutto. Ma ha evitato di assumere provvedimenti che mostrassero la capacità di comprendere la situazione del Paese reale. Preferisce sollazzarsi nella sua bolla di sapone. Che prima o poi esploderà.