Apr 04 2020

Antonio Pannullo @ 17:27

La Raggi attacca duramente l’alleato Zingaretti. Ma come pensano questi di gestire l’emergenza?

Raggi-Zingaretti, lotta a coltello. Se perfino gli alleati si accapigliano, come pensiamo di poter gestire l’emergenza? “Roma Capitale sta operando nei termini di legge per velocizzare la distribuzione dei buoni pasto ai cittadini che ne hanno bisogno, la rete di consegna è stata attivata e abbiamo già sottoscritto i necessari rapporti contrattuali per le forniture di ticket cartacei e virtuali attraverso una app dedicata, mentre la Regione Lazio non ha ancora adottato il provvedimento che trasferisce i relativi fondi”.

Zingaretti: burocrati. Raggi: cavillosi

Lo scrive il sindaco di Roma Virginia Raggi al vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, che nei giorni scorsi ha esortato Roma a entrare in modalità “no burocrazia”. Il sindaco ha ribadito come l’avviso Pubblico di Roma Capitale per il progetto buoni-spesa sia stato immediato e ha mobilitato risorse umane tecniche e amministrative a tutti i livelli, mettendo anche in campo risorse del Terzo settore.

Inoltre – ha sottolineato ancora la Raggi – ai fini della semplificazione amministrativa appare poco produttivo da parte della Regione Lazio aver previsto un’erogazione di somme che per Roma Capitale diventa totalmente svincolata da quella statale, in quanto da attribuire ai singoli municipi, organismi di decentramento territoriale e non Comuni a tutti gli effetti.

Il Campidoglio alla Pisana: non siete lungimiranti

“Una maggiore lungimiranza da parte della Regione Lazio avrebbe consentito un’unica procedura di acquisizione di beni e modalità di distribuzione. Evitando di prevedere due procedure pressoché contestuali e addirittura divergenti, una centrale e una periferica, che finiscono per generare criticità gestionali”, si legge nella lettera. L’accertamento dei requisiti previsto dalla Regione Lazio, secondo Raggi, è ancora più cavilloso. Poi le modalità di rendicontazione sono poco chiare, se non addirittura contraddittorie.

Nelle lettera il sindaco infine fa presente che nonostante Roma abbia metà della popolazione residente nel Lazio ottiene un terzo dei 19 milioni stanziati. La conseguenza è che, ancora una volta, le risorse non andranno sulla base dei bisogni effettivi della popolazione. Finendo per penalizzare i quartieri periferici della città.