La priorità di Laura Boldrini: non la ripartenza, ma le quote rosa nella task force di esperti

30 Apr 2020 17:28 - di Adele Sirocchi

Laura Boldrini pubblicizza il suo impegno per avere più nomine femminili nelle task force di esperti che si occupano del contenimento del virus. In effetti gli italiani hanno questo cruccio che li assilla: come mai non ci sono donne tra i numerosissimi esperti che si occupano del contenimento del virus?

E’ un grosso problema, un problema enorme. Almeno secondo le profonde riflessioni della cupola neofemminista che pretende oggi di parlare a nome delle donne. Ci sono le parrucchiere che non sanno quando riapriranno, le estetiste che si trovano nelle stesse condizioni. Le donne che hanno a che fare con i figli a casa e con le lezioni a distanza che non dappertutto funzionano come dovrebbero. Però l’emergenza sono le mancate quote rosa nei team scientifici.

Boldrini fa comunque sapere della sua indignazione, con relativa interrogazione, in un tweet: “Ho depositato insieme a 42 deputate interrogazione a governo per chiedere di rispettare parità di genere in task force e prossime nomine. Quando toccherà farle al Parlamento se non ci sarà significativa presenza femminile non le voterò. E non sarò l’unica”.

Le donne e la task force di esperti: la risposta di Borrelli

Va detto che non è solo Laura Boldrini a porre il tema. Lei si è accodata a una polemica che alcuni quotidiani  hanno sollevato e alla quale anche il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha fornito una sbrigativa risposta: “I membri del comitato tecnico-scientifico vengono individuati in base alla carica, come ad esempio il capo della Protezione civile o il presidente dell’Iss. Se questa cariche fossero state ricoperte da donne avremmo avuto nel comitato tecnico scientifico una componente femminile adeguatamente rappresentata”.

Boldrini non si distingue solo in questa occasione per la lontananza dalla realtà. Poche settimane fa, sempre in piena emergenza coronavirus, ha firmato un appello assieme a Saviano e alle ong per consentire l’aborto a casa con ricorso alle procedure farmacologiche fino a 9 settimane anziché 7. Dopo quella battaglia ecco l’altra per la parità di genere nella scienza. Tutti temi molto sentiti dalla popolazione in questo momento di emergenza…

 

 

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  • Eugenio Alipede 30 Aprile 2020

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