Apr 05 2020

Annalisa @ 17:23

Il Pd le pensa proprio tutte. Ora Salvini che vuole le chiese aperte non è “bigotto”, anzi è “pagano”

Matteo Salvini chiede che le chiese tornino ad aprire i battenti per Pasqua. Perché – dice – ce la faremo con l’aiuto della scienza ma anche di Dio. Una proposta su cui si può discutere, certo, ma non organizzare una polemica così virulenta come quella cui stiamo assistendo in queste ore. Così la sinistra, da sempre indifferente, alle questioni religiose (se non per negarne ogni efficacia) si mette a dare lezioni di teologia.

La senatrice dem: una proposta pagana

Si va dall’atteggiamento irrisorio di un Fratoianni, che ridicolizza Salvini dicendo che vuole fare il “ministro del culto”, alle parole della senatrice dem Tatjana Rojc:  “Da credente sono addolorata che anche la Domenica delle Palme sia segnata da una proposta inutile e quasi pagana, di chi confonde i muri delle chiese con il Tempio di Dio. La Pasqua dev’essere prima di tutto nei nostri cuori, altrimenti è solo spettacolo”.

E ancora: “Non sta a me giudicare in questa materia, ma – conclude Rojc – un insegnamento l’ho imparato fin da piccola: chi crede, non nomina invano il nome del Signore, né quello della Madonna, e ancor meno lo nomina per far propaganda a se stesso e al suo partito”.

In realtà Salvini ha aderito a una proposta lanciata dal settimanale Tempi. E basti ricordare che a metà marzo anche il segretario particolare del Papa, monsignor Yoannis Lahzi Gaid, osservava che la scelta di chiudere le chiese era sbagliata.

Fiorello: si può pregare anche in bagno

Sul tema interviene anche Fiorello, pure lui evidentemente esperto di questioni liturgiche. “Secondo me potrebbe essere un errore – ha detto – Non è che uno voglia negare il diritto di culto, ma non credo che Dio, nostro Signore, che accetti le preghiere solo da chi esce di casa e va in chiesa, perché se io sono credente e voglio pregare, secondo voi, Dio dice che ‘e no, se preghi a casa tua la tua preghiera non mi piace, devi pregare in chiesa?’ Ma quando? Se io a casa ho un crocifisso e mi metto così, anche qui in cucina, e prego, ma non è la stessa cosa?”.

E aggiunge: “Se sono credente, un fedele, Dio non ti viene a dire che devi venire in chiesa, puoi pregare in bagno, in cucina, in salotto, da qualsiasi parte, non c’è bisogno che ti metta elegante e vada in chiesa perché è Pasqua. Ci sono già tanti vescovi e preti contagiati, ma stiamo scherzando? E non c’entrano i supermercati, i tabaccai aperti – conclude – in Chiesa che fai, entri uno alla volta?”.

L’arcivescovo di Siena: ragionamenti insensati

Contrario alla riapertura delle chiese anche l’arcivescovo di Siena monsignor Augusto Paolo Lojudice:  “Non si capisce che cosa ci sia dietro questi ragionamenti – osserva Lojudice che per tanti anni è stato vescovo ausiliare di Roma -. Colgono quasi questa cosa come un attentato alla fede. Sono spinti da un motivo politico? Questa critica efferata a prescindere alla Chiesa è insensata come le critiche mosse al Papa, e quelle se esce perché esce. Certo, è difficile dialogare con queste persone guidate da una insensatezza di ragionamento”.