Apr 03 2020

Annamaria @ 17:34

Covid-19, in Italia il doppio dei morti degli scorsi anni. Cosa ci dicono i numeri sulle misure adottate

Nel primo trimestre 2020 le morti in Italia sono più che raddoppiate rispetto agli anni precedenti. A rivelarlo sono i dati Istat, mentre è stato Youtrend a dare una base statistica a una spiegazione intuitiva: questa strage va imputata al coronavirus.

Il numero di morti più che raddoppiato

Il sito chiarisce che i dati sono parziali; che riguardano la mortalità globale e non solo da Covid-19; che il Nord è sovra-rappresentato, ma comunque ritiene che i dati consentano una lettura critica. Youtrend parte dal numero generale: 7.843 decessi in media nei primi tre mesi del quinquennio 2015-19 contro i 16.216 di questo primo trimestre 2020. Il fatto è, però, che questa impennata si è registrata con l’esplosione della malattia, dopo cioè la scoperta del paziente di Codogno. Prima, il 2020 era stato migliore degli anni precedenti.

Sesso ed età: mortalità coerente con le vittime di Covid-19

Non solo, dallo scorporo dei dati emerge che mentre nei mesi di marzo 2015-19 a morire erano soprattutto donne, oggi a morire sono stati soprattutto uomini: 8.474 uomini e 7.742 donne, ovvero rispettivamente il 133%  e l’84% in più. E, come è noto, Covid-19 uccide soprattutto i maschi. Discorso simile per le fasce d’età: l’aumento di mortalità ha colpito soprattutto gli anziani. “Degli 8.372 morti in più di tutte le età registrati a marzo 2020 rispetto alla media degli anni passati, 7.955 avevano 65 anni o più”, scrive Youtrend.

L’importanza della zona rossa

Ma è in particolare il dato geografico a essere interessante, perché è quello che più di tutti fornisce informazioni utili nella dura battaglia contro il virus. Youtrend paragona i numeri di Codogno, in provincia di Lodi, e quelli di Alzano, in provincia di Bergamo, “entrambi focolai nosocomiali”. Nella prima l’incremento dei decessi è stato del 247%, nella seconda del 454%. “Due zone d’Italia tutto sommato simili, dunque, evolvono a velocità diverse, e tra le differenze quella che spicca maggiormente è proprio la creazione di una zona rossa sin dall’inizio nella bassa lodigiana ma non nel bergamasco”, scrive Youtrend. Come a dire che lì la tempestività del lockdown è stata dirimente (e, probabilmente, muovendosi per tempo, lo sarebbe stata anche a livello nazionale).

Le morti “indirette” da coronavirus

Infine, Youtrend introduce un ulteriore elemento di riflessione. È troppo presto, spiega, per sapere se tutti questi morti in più siano “siano effettivamente dovuti all’epidemia di Coronavirus”, ma nei bilanci finali e nelle loro analisi va preso in considerazione anche un altro elemento: la straordinaria, pressoché insostenibile pressione cui si è trovato sottoposto il nostro sistema sanitario. Per questo, fra i morti collegati Covid-19, andrà con ogni probabilità incluso anche chi aveva bisogno di assistenza medica, ma non l’ha potuta avere per la situazione che si è creata nei nostri ospedali, e non solo.