25 Aprile, La Russa: «Onorare le vittime di tutte le guerre, Covid-19 compresa. L’inno? La Canzone del Piave»

18 Apr 2020 12:45 - di Adriana De Conto

Una proposta bella, civile, rispettosa della pietas che ci contraddistingue. Aveva dato appuntamento a tutti dai suoi  canali social Ignazio La Russa. Puntuale all’appuntamento, eccolo pronto, insieme a molti  parlamentari di FdI, a proporre di celebrare  un 25 aprile diverso, senza odio, stendendo un velo di pietà  su morti di tutte le guerre.

“Lo so – chiarisce il vicepresidente del Senato – si tratta di uno  sforzo per tutti:  per chi lo festeggia e chi no. Ma credo che l’emergenza in cui viviamo rappresenti l’occasione per riflettere a oltre 75 anni sul significato di questa giornata in maniera nuova . E’ giunto il momento di dedicare una giornata ai caduti di tutte le guerre.  A tutti i caduti in divisa, non solo ai nostri che ci appartengono: ai  caduti anche di altre formazioni, ai partigiani,  senza distinguere tra partigiani  bianchi e partigiani rossi. E il momento di stendere un velo di pietà. Il 25 aprile sia una giornata in cui si celebri non l’odio ma la pacificazione”.

La Russa ha dato vita a una diretta informale, semplice e intensa, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Paola Frassinetti, Daniela Santanchè,  Isabella Rauti, Edoardo Sylos Labini, direttore del periodico “Cultura e identità”. Già, pacificazione: “La evocava Giorgio Almirante, Tremaglia -dice La Russa ricordando “gli sforzi da loro compiuti affinché questa data potesse un giorno  ricordare i caduti di tutte le guerre”.

“Il 25 aprile ricordi anche le vittime del Covid-19”

Ma oggi c’è un motivo in più per dare a questa data del 25 aprile un segno ancora più particolare. “Che sia l’occasione per accomunare  nel ricordo tutti coloro che hanno perso la vita in questa specie di guerra sporca contro il coronavirus. Come? Esponendo dalle proprie finestre o dai balconi una bandiera tricolore, con un segno di ricordo, con un drappo nero di lutto”. E’ la proposta di Ignazio La Russa. “Fatelo senza distinzioni di parte – è il senso dell’iniziativa-. Può essere faticoso ma è questo il momento giusto di farlo”.

Non solo, spiega La Russa, che invita a cantare una canzone che cementi memorie e fazioni. Non più Bella ciao. “Cantare una canzone che le Forze armate dedicano da sempre ai caduti di tutte le guerre: la Canzone del Piave: quella è la colonna sonora giusta per celebrare un 25 aprile che unisca tutti gli italiani. Il Piave è la notra identità. Canzone che nacque dopo Caporetto per dare morale alle truppe dopo la sconfitta. Questa sarebbe la colonna sonora ideale per questa data”.

 

 

Commenti

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  • rino 19 Aprile 2020

    Oltre al doveroso onore alle vittime, ci aspettiamo che difenda anche il diritto degli anziani che hanno costruito l’Italia e che ora il governo vorrebbe chiudere in casa, come persono scomode, violando l’articolo 3 della Costituzione, allentando delle restrizioni per fasce d’età. La Russa e FdI difendano anche gli anziani da questo ennesimo sopruso che si sta profilando all’orizzonte del 3 maggio prossimo.
    Pregherei anche FdI di essere riconoscenti verso gli anziani e di chiedere il ripristino dell’ingresso gratuito ai musei, che il cattocomunista Giachetti ha tolto, mi meraviglia che non ne abbiate parlato.
    Una società senza memoria e riconoscenza per i padri è morta.

  • Mario Salvatore Manca 19 Aprile 2020

    Bellissima la proposta dell’On. La Russa, ma sai i corifei delle sinistre (e forse anche di certi rimasugli “bossiani” della Lega) contro questa manifestazione “patriottarda”: un po’ di anni fa – parlo di prima del ’68 – per il 25 aprile ero andato a Trieste con dei miei amici e naturalmente ci fermammo al Sacrario di Redipuglia. Ero con dei miei colleghi di lavoro e ci venne l’idea di inviare una cartolina a un nostro collega comunista (che non era con noi). Al ritorno, furente con noi, perché eravamo andato in “luoghi proibiti” (secondo lui), ci disse testualmente: “Il 25 aprile si deve andare a Marzabotto, non a Trieste e meno ancora a Redipuglia, che dovrebbe essere cancellata dalle mete di viaggio”. Gli dicemmo che meritava di andarsi ad appendere a Piazza Loreto.

  • remo balestra 18 Aprile 2020

    quello proposto da chi non è comunista,o di destra, ai comunisti non andrà mai bene in quanto loro e solo loro si sentono mandatari su certe ricorrenze per imporre in modo sibillino e macchiavellico il loro infame credo, al pari di sionisti, islamici , sinistra e rosso, sono indicazioni nefaste, ma le masse ignoranti e quella parte della intellighenzia di comodo, tutto questo piace….rendendoli felici