Mar 28 2020

Gloria Sabatini @ 16:07

Lo scivolone di Zanda sulla “vendita” di Montecitorio. Rampelli: “Una follia, spero smentisca”

Stavolta Luigi Zanda ha parlato senza connettersi con il buon senso. Oppure l’intervistatore di Repubblica ha frainteso  le parole del senatore. E tesoriere del Pd.

Rampelli: “Spero che Zanda smentisca”

“Ci auguriamo davvero che l’intervista rilasciata dal senatore Zanda sia un colossale equivoco. Mi auguro che smentisca”. Così  Fabio Rampelli replicando alla proposta dem. Di dare in pegno per la ricostruzione post-coronaviru spalazzo Montecitorio e palazzo Chigi. “Avvisiamo il senatore Zanda, e il Pd se avallasse la sua stravaganza, che i beni d’Italia non devono essere disponibili.Men che meno i beni culturali, che hanno anche un enorme valore simbolico. O i palazzi delle istituzioni repubblicane”. “Tuttavia – continua il vicepresidente della Camera – questo scivolone ci fa capire tante cose. Ci ricorda che gli errori clamorosi fatti dalla sinistra post-comunista e neoliberista in questi decenni sono frutto di scelte precise. Vendere, vendere tutto, possibilmente svendere agli amici. Invece che ristrutturare, ottimizzare, innovare e mettere a frutto. E aumentare produzione e ricchezza”. “Direi che da parte del tesoriere di un partito che ha dichiarato più volte fallimento nella sua storia, per fortuna questi consigli sono destinati a non essere calcolati” conclude il deputato di Fratelli d’Italia.

Un patrimonio di 60 miliardi di euro

Se l’Europa non ci aiuta, ha detto Zanda, facciamo da soli. Bene. E come? “Quando l’emergenza legata al coronavirus sarà finita, propone di utilizzare il vasto patrimonio pubblico italiano (comprese le sedi istituzionali), come garanzia per finanziare la ricostruzione. “Oggi – spiega Zanda – l’intera classe dirigente nazionale, a partire da governo e Parlamento, ha due priorità assolute. La prima è la lotta senza quartiere alla pandemia del coronavirus. La seconda è il dopo, quando ricominceremo a vivere. Un dopo che va pensato e ben progettato”. Appunto ben progettato. E svendere i gioielli italiani sarebbe un bel proget?  “Potremmo dare – ha detto l’esponente dem in un’intervista – in garanzia il patrimonio immobiliare di proprietà statale. È una vecchia tesi che può tornare attuale. Siamo in guerra. E poi parliamo di garanzia, non di vendita. Si tratta di beni già iscritti nel bilancio dello Stato per un valore che si aggira intorno ai 60 miliardi”.