Covid-19, nel Lazio il 118 trasformato in “taxi” per pazienti contagiosi. La denuncia: “Così perdiamo”

27 Mar 2020 13:13 - di Natalia Delfino
118

Alleggerire il 118 delle mansioni non necessarie, affinché possa svolgere davvero la propria funzione di servizio in emergenza-urgenza. La richiesta degli operatori è questa, ma alla Regione Lazio anche in questo caso sembrano decisi ad andare a ogni costo nella direzione contraria. Alle ambulanze del 118, infatti, una disposizione regionale chiede ora di farsi anche servizio di accompagnamento a casa per i pazienti guariti, ma ancora positivi al coronavirus. Ovvero per pazienti che sono ancora infetti. Con un doppio danno potenziale molto elevato: sottrarre mezzi alle vere emergenze, anche non Covid-19, e rischiare nuovi contagi.

Quadrini: “Le istituzioni aiutino il 118”

A denunciare l’ennesima follia targata Zingaretti & co è stato il consigliere provinciale di Frosinone e vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Gianluca Quadrini. “È necessario che il Sistema 118 si possa trovare istituzionalmente nelle condizioni più idonee per operare nel corso di questa emergenza. Contestualmente – ha spiegato Quadrini – le istituzioni non consentano che si possa abusare del 118 per compiti che non gli spettano“. L’esponente azzurro ha quindi ricordato che “il ruolo svolto dal Sistema di emergenza territoriale è di estrema ed insostituibile importanza”. E, ringraziando tutti i volontari e gli operatori sanitari del frusinate, a partire dal Direttore generale della Asl Stefano Lorusso, Quadrini ha sottolineato che “siamo in guerra sanitaria. E loro stanno combattendo più di noi con le lance contro i fucili del virus”.

Non sempre serve l’ambulanza

La proposta di Quadrini è, quindi, quella di gestire in maniera più razionale il trasferimento di tutti i pazienti infetti o potenzialmente infetti, evitando di coinvolgere i mezzi del 118 quando non necessario.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *