Gen 17 2020

Antonio Pannullo @ 16:24

Twitter come Facebook: oscura account perché hanno difeso Giampaolo Pansa. C’è ancora libertà di opinione?

Twitter il censore. Come Facebook, come Google, come il braccio armato del Grande Fratello di sinistra che tutti ci blocca. Da oltre 72 ore l’account Twitter di Orwell.live e quello dell’editore di Orwell.live, Alessandro Nardone risultano “sospesi”. Lo denuncia lo stesso sito sulla sua pagina. Scrive Orwell.live: “Twitter come o peggio di Facebook? Il social più utilizzato nel mondo del giornalismo censura un giornale on line? Per cosa, poi? Cosa possiamo aver scritto di così terribile da far scappare la doppia chiusura? Mistero. Sono 3 giorni che inviamo contestazioni, e le uniche risposte che abbiamo ricevuto sono state delle banalissime email di notifica in cui “gli algoritmi disumani” del social ci comunicano di aver ricevuto il nostro reclamo e che «ne terremo conto per proseguire l’indagine.»”

Twitter oscura senza dare spiegazioni

Orwell.live notoriamente non insulta né diffonde odio ma solo notizie e opinioni. Diritto, quest’ultimo. nota il sito, che fino a prova contraria, dovrebbe ancora essere un diritto sancito dalla Costituzione. Il sito poi spiega cosa potrebbe essere accaduto. Se è così, si tratta di una gravissima violazione della libertà di opinione. “In mancanza di motivazioni ufficiali, ci siamo chiesti cosa possa aver determinato questo grave provvedimento nei nostri confronti. L’unica cosa che ci è parsa subito evidente è che la sospensione dei nostri account è avvenuta qualche ora dopo la pubblicazione del post con cui rilanciavamo l’editoriale di Alessandro Nardone a difesa della memoria del defunto Giampaolo Pansa, vilipeso con attacchi osceni, pubblicati proprio su Twitter.

Il sito: la cosa avrà conseguenze

Potremmo anche sbagliarci – prosegue Orwell.live -. Di certo rimane il fatto gravissimo di aver bloccato unilateralmente e senza motivazione l’account di una testata giornalistica regolarmente registrata (oltre a quello di un libero cittadino), in violazione della libertà di stampa e del più comune rispetto per il pluralismo”. “Da parte nostra cercheremo di andare a fondo della questione denunciano l’episodio alla Magistratura, alla Polizia postale e all’Ordine dei giornalisti. Se, poi, dovesse risultare che il nostro account è stato chiuso a seguito di segnalazioni inviate magari da quegli stessi “odiatori seriali” che hanno inveito nei confronti di un onorabilissimo giornalista appena scomparso, beh, sarebbe un fatto veramente vergognoso che non può rimanere indenne da conseguenze”.

Persino Trump ha criticato le censure dei social

Il sito ricorda poi altri episodi analoghi: “Purtroppo, questo 2020 si apre con una recrudescenza, anche Oltreoceano, di episodi di censura da parte di Twitter. Scorrendo i nomi e la rassegna stampa al riguardo, si evince l’esistenza di un fil rouge che lega queste cancellazioni, poiché si tratta di account di persone o testate “non di sinistra”. O, comunque, non conformi al politicamente corretto del mainstream. Motivo che ha spinto addirittura il presidente Trump a scrivere, qualche mese fa, proprio su Twitter: «Continuo a monitorare la censura di citttadini americani sulle piattaforme social. Questi sono gli Stati Uniti d’America, e abbiamo qualcosa che è conosciuta come libertà di parola». In teoria dovremmo avercela ancora anche in Italia, anche se incominciamo a dubitarne”, conclude il sito.