Gen 19 2020

Luca Maurelli @ 17:25

Confesercenti chiede il taglio del cuneo fiscale non solo per i dipendenti

Così Patrizia De Luise, Presidente nazionale di Confesercenti e da gennaio Presidente di turno di Rete Imprese Italia, commenta il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti annunciato dal governo.

Confesercenti chiede un intervento serio sulla pressione fiscale

“Le imprese non soffrono solo l’effetto della competizione di multinazionali e giganti del web, ma anche l’eccesso di fisco e di burocrazia. Nonostante questo, non possiamo non notare che, a fronte di un ‘mini-sconto’ per i dipendenti, professionisti, lavoratori autonomi e PMI si trovano invece a fronteggiare una pressione fiscale in aumento, localtax e canone unico e stretta della flattax. Ma anche di un diluvio di adempimenti e sanzioni, rappresentazione plastica del pregiudizio per cui le imprese sono potenziali evasori da punire. Un pregiudizio messo nero su bianco sulla relazione illustrativa del decreto fiscale, che va superato”. De Luise prosegue così, rivolgendosi al ministro dell’Economa Gualtieri (nella foto).

“Anche i dipendenti rischiano di ottenere meno di quanto promesso, soprattutto se in futuro si dovesse proporre l’idea di barattare il mini-taglio del cuneo con un aumento multimiliardario dell’IVA, un’imposta sui consumi e quindi su tutte le famiglie. Il taglio del cuneo, inoltre, non ferma la corsa del fisco locale: in venti anni il gettito delle addizionali regionali e comunali è passato da 3,1 a 17 miliardi di euro”.

Un taglio da allargare a tutte le categorie produttive

Secondo Confesercenti, dunque, tagliare le tasse sui redditi più bassi è giusto, ma il taglio deve essere allargato a tutti. “Serve una riforma Irpef complessiva e coraggiosa, che si rivolga a tutti e che allarghi a tutte le parti sociali – non solo ai sindacati dei lavoratori dipendenti – la partecipazione al tavolo. Un tavolo che, per non traballare, deve avere quattro gambe uguali. Riduzione del debito, stop agli aumenti di spesa pubblica, lotta all’evasione e coinvolgimento di tutti gli attori dell’economia italiana. E le PMI sono ancora l’attore principale”.